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Alterazione di olfatto e gusto tra i primi sintomi Covid: la conferma dallo studio padovano

La ricerca di un team internazionale di ricercatori padovani e britannici dimostra come un alterato senso dell'olfatto o del gusto possa essere un indicatore precoce di infezione da Coronavirus

Ve ne avevamo parlato a suo tempo con il racconto di Silvia, padovana a Parigi che aveva contratto il Coronavirus e che aveva giustamente posto l'accento su un sintomo che tendeva a essere sottovalutato. E che invece, ora, assume grande importanza: pubblicato sulla prestigiosa rivista “JAMA” (The Journal of the American Medical Association) lo studio di un team internazionale di ricercatori padovani e britannici che dimostra come un alterato senso dell'olfatto o del gusto possa essere un indicatore precoce di infezione da SARS-CoV-2.

La ricerca

L’obiettivo della ricerca era di stimare la prevalenza, l'intensità e il timing di insorgenza di un alterato senso dell'olfatto o del gusto nei pazienti con infezione da SARS-CoV-2. Spiega il prof. Paolo Boscolo Rizzo, del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova e Professore Associato alla Clinica di Otorinolaringoiatria di Treviso: «Abbiamo condotto una indagine trasversale su 202 pazienti in isolamento domiciliare moderatamente sintomatici con infezione da SARS-CoV-2 diagnosticata mediante PCR. I dati hanno evidenziato come alterazioni dell'olfatto o del gusto siano frequentemente segnalate da pazienti moderatamente sintomatici con infezione da SARS-CoV-2 e spesso sono il primo sintomo della malattia. Poiché soggetti paucisintomatici sono importanti diffusori della malattia, suggeriamo l'autoisolamento per i pazienti che lamentano un’alterazione dell'olfatto o del gusto, in attesa dell'esecuzione e dell’esito del tampone, durante la pandemia di Covid-19. Proponiamo inoltre l'inclusione delle alterazioni dell'olfatto o del gusto negli elenchi dei sintomi pertinenti di Covid-19 riconosciuti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità».

I dati

Un’alterazione del senso dell'olfatto o del gusto è stato riportato da 130 pazienti (64,4%, IC 95% 57,3-71,0). Altri sintomi frequenti sono stati l’astenia (68,3%), la tosse secca o produttiva (60,4%) e la febbre (55,5%). Tra tutti i pazienti, il momento di insorgenza delle alterazioni del senso dell'olfatto del gusto rispetto agli altri sintomi era come segue: precedente gli altri sintomi nell'11,9%, contemporaneamente all’insorgenza degli altri sintomi nel 22,8% e successivo agli altri sintomi nel 26,7%. Un’alterazione dell'olfatto o del gusto è stata segnalata come l'unico sintomo nel 3,0% (1,1% -6,4%) dei pazienti. Un’alterazione del senso dell'olfatto o del gusto era più frequente tra i 105 soggetti di sesso femminile (72,4%, IC 95%: 62,8% -80,7%) rispetto ai 97 di sesso maschile (55,7%, IC 95%: 45,2% -65,8%; p = 0,02).

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