Il Portello si avvolge di atmosfera di natalizia. E non sono solo le luci e gli addobbi a regalarla, sono le persone che hanno creato quegli addobbi e hanno posizionato quelle luci. Sono i portellati, gli studenti, gli insegnanti, le associazioni che come ogni anno si sono dati da fare per abbellire il borgo per un Natale diverso ma non per questo meno speciale.

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Gli addobbi

Venerdì 11 dicembre è cominciata la decorazione dell’albero in piazza Portello. A coordinare le operazioni, come sempre, è l’associazione Progetto Portello che ha creato una rete di collaborazione con alcuni residenti, gli insegnanti della scuola Fornasari, gli studenti del liceo artistico Selvatico, il comitato Mura e l’associazione Fantalica. «Replichiamo l’iniziativa ogni anno per valorizzare e rivitalizzare la zona, augurandoci che i residenti siano sempre più affezionati al borgo del Portello» dice Bruno Cesarotto, presidente dell’associazione Progetto Portello. E allora via agli addobbi sull’albero realizzati in parte dagli studenti del Selvatico e in parte da Fantalica, le decorazioni in tutto il rione e la cassetta delle lettere di Babbo Natale. I ragazzi del Selvatico hanno realizzato dei biglietti d’auguri da appendere all’abete e dei manifesti per i negozianti, cercando di rappresentare la situazione attuale. «Abbiamo disegnato una spilla che rappresenta la collaborazione tra tutti gli Stati per combattere il coronavirus – spiega Vittoria Pagnin, una delle studentesse che ha collaborato al progetto – Ma anche delle foglie, simbolo della forza della natura, un divano che diventa isola con cui viaggiare nello spazio visto che il virus ha bloccato gli spostamenti».

I bambini

Uno spazio d’eccezione lo avranno i bambini. Ai piedi dell’albero di Natale di piazza Portello c’è una cassetta delle lettere, ricavata da un barattolo di olio ripulito e dipinto di rosso, con dei disegni di Babbo Natale. «I bambini potranno inserire le loro letterine, restituiamo un po’ di magia ed è un modo per far vivere la piazza – dice Rita Rebestini, docente alla scuola Fornasari – Abbiamo preparato anche un riassunto di alcune frasi che ci hanno colpito e lo consegneremo all’associazione Progetto Portello». Frasi che vengono da bambini delle elementari e hanno al loro interno tutto il peso delle difficoltà che questa pandemia ha fatto emergere. «Caro Babbo Natale, vorrei una cucina nuova e una casa vera» oppure «Caro Babbo, vorrei passare più tempo con la mia mamma» accanto alle richieste di regali più convenzionali. «È un’iniziativa interessante che rende la piazza bellissima – afferma Antonio Bressa, assessore al Commercio – In più mette in rete associazioni, scuole, negozi, un esempio di sinergia che aiuta il rione a vivacizzarsi».