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«Deciderà il Governo, ma noi siamo pronti a riaprire»: la posizione di Assonidi

«Noi siamo disponibili: chiediamo indicazioni chiare e protocolli sanitari condivisi, ma siamo pronti a riorganizzare ambienti e vita educativa nelle scuole e nei servizi dell’infanzia secondo criteri di sicurezza»

«Nessun salto nel vuoto, nessuna fuga in avanti: semplicemente la presa d'atto che se gran parte delle persone torneranno a lavorare, gran parte dei bambini dovranno essere accuditi da qualcuno». Elisabetta Rampazzo è la presidente di Assonidi Ascom Confcommercio. Il suo nido, come tutti gli altri, è chiuso ormai da due mesi. E da due mesi la presidente Rampazzo sta cercando il modo per riattivare un servizio che, in Veneto, vede un quarto (25.673) dei bambini della fascia 0-3 anni frequentare un nido o un servizio per la primissima infanzia, mentre nella fascia 3-5 anni sei bambini su 10 frequentano una delle 1.119 scuole d’infanzia paritarie.

Disponibilità

Aggiunge Elisabetta Rampazzo: «Finalmente una voce autorevole, quella del Governatore del Veneto Luca Zaia, si è levata in nostro favore. Sono contenta che questo sia avvenuto perchè, proprio nei giorni scorsi, avevo fatto appello al governatore perchè, quanto meno, il tema diventasse argomento di valutazione». Basterà? Difficile a dirsi, visto che una parola certa potrà dirla solo il decreto governativo. Ma Rampazzo dichiara decisa: «Noi siamo disponibili. Certo, chiediamo indicazioni chiare e protocolli sanitari condivisi ma siamo pronti a riorganizzare ambienti e vita educativa nelle scuole e nei servizi dell’infanzia secondo criteri di sicurezza». Criteri che, in linea di massima, dovrebbero seguire questo schema: ambienti sanificati, fornitura a tutti i dipendenti di mascherine e gel, garanzia del monitoraggio sanitario, misurazione della temperatura quotidiana, cambio quotidiano del vestiario, igienizzazione delle calzature. Inoltre i gruppi-classe non dovranno superare i 15 bambini, dovranno essere previste fasce orarie ‘allargate’ per ingresso e uscita in modo di evitare assembramenti, attenzione ai contatti, allontanamento immediato in caso di eventuali sintomi e riammissione sorvegliata accompagnata da presentazione del certificato medico. «Non credo - conclude la presidente di Assonidi Ascom Confcommercio - che, con questi accorgimenti, si possa pensare ad un posto più sicuro, per i bambini e le loro famiglie, di un nido autorizzato e sottoposto a tutti i più rigidi controlli. Anche perchè, in questo modo, eviteremo il verificarsi della proliferazione di “asili di condominio” o soluzioni fai da te, dove non potrà essere garantita la sicurezza sanitaria. Inoltre, cosa non meno importante, i bambini dopo due mesi di isolamento hanno l’estrema necessità di tornare a vivere una socialità, a fare esperienze e ritrovare i propri coetanei».

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