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Politica Montegrotto Terme

Il caso Guardia Medica a Montegrotto, il comune: «Non abbiamo sfrattato nessuno, ha deciso la Ulss 6»

«L’Amministrazione comunale tiene a precisare che la decisione di spostare la sede da cui viene svolto il servizio telefonico di Guardia medica è stata presa in autonomia dell’Ulss 6 ed è stata comunicata all’Amministrazione, che non ha sfrattato nessuno»

In merito alla vicenda della riorganizzazione del servizio di Guardia Medica dell’Ulss 6 che coinvolgerà anche i locali della biblioteca civica Alda Merini di Montegrotto Terme, «in seguito al diffondersi di informazioni fuorvianti, l’Amministrazione comunale tiene a precisare che la decisione di spostare la sede da cui viene svolto il servizio telefonico di Guardia medica è stata presa in autonomia dell’Ulss 6 ed è stata comunicata all’Amministrazione, che non ha sfrattato nessuno.Questa Amministrazione è sempre stata presente al Comitato dei sindaci,  l’organismo che svolge la funzione di programmazione del sistema socio-sanitario e sociale dei rispettivi territori e che rappresenta il luogo del confronto con le istanze istituzionali del territorio, portando sempre con grande attenzione avanti le istanze del territorio». 

Comune

«Negli anni passati (prima che questa amministrazione fosse eletta) alcuni servizi - prosegue la nota dell'amministrazione comunale - sono stati spostati con la stessa logica di riorganizzazione con cui verrà spostata la Guardia medica.  Bisogna, come in altri ambiti, non pensare più solo in un’ ottica di confini comunali ma ragionare per ambiti  con l’obiettivo di dare ai cittadini servizi che siano qualitativamente migliori e soddisfacenti ai loro bisogni. A  Montegrotto Terme, ad esempio, ha sede il CSM (centro salute di igiene mentale ), a cui fanno riferimento anche i cittadini di Abano e Torreglia». 

Guardia Medica

«Nella fattispecie, se questa amministrazione - concludono -  avesse ritenuto che lo spostamento del servizio telefonico della Guardia medica fosse un danno per i cittadini sarebbe intervenuta, ma durante il lockdown abbiamo sperimentato tutti che ci sono servizi - come quello di consulenza telefonica - che possono tranquillamente essere svolti da remoto. Siamo convinti che sia nell’interesse di tutti avere un’organizzazione quanto più efficiente possibile, destinando risorse là dove sono necessarie (e anche nel nostro territorio le necessità sono tante) e cercando di organizzare al meglio i servizi in modo da evitare gli sprechi». 

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