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Elezioni comunali 2014

Massimo Bitonci vince, è sindaco di Padova: "Ora ripuliremo la città"

L'esponente della Lega vince al ballottaggio con il 53,50% delle preferenze mentre il sindaco reggente uscente del Pd Ivo Rossi si è fermato al 46,50%. Il commento: "Abbiamo mandato a casa i comunisti"

Dopo quindici anni di governo targato centrosinistra - dal 1993, con un break tra il '99 e il 2004 - Padova passa alla Lega Nord e al centrodestra. Il candidato del Partito Democratico Ivo Rossi, sindaco reggente dalla primavera del 2013, ovvero da quando Flavio Zanonato divenne ministro allo Sviluppo Economico nel governo di Enrico Letta, ha perso la sfida contro il capogruppo in Senato della Lega Nord, Massimo Bitonci, ex sindaco di Cittadella, sostenuto da tutto il centrodestra.

BALLOTTAGGIO: La diretta di domenica 8 giugno - I RISULTATI DELLO SPOGLIO: Le preferenze lista per lista

BITONCI SINDACO. Il secondo turno di ballottaggio di domenica 8 giugno si è concluso con l'assegnazione della guida della città a Bitonci, divenuto il nuovo sindaco del capoluogo euganeo con il 53,50% delle preferenze mentre Rossi si è fermato al 46,50%. L'affluenza finale è stata del 60,52%: in totale sono stati 98.067 i padovani che sono andati a votare. L'effetto Renzi che a Padova alle Europee ha conquistato oltre il 42% dei consensi, una delle percentuali più alte in Italia, non è quindi riuscito a trascinare alla vittoria il sindaco reggente. È probabile che sulla disaffezione degli elettori del centrosinistra abbia pesato la divisione del centrosinistra al primo turno. Mentre la campagna elettorale del capogruppo del Carroccio al Senato è stata incentrata soprattutto sul tema della sicurezza, la prima emergenza sentita dai padovani, che, evidentemente, ha premiato il candidato del centrodestra. La vittoria del Carroccio a Padova farà ora pandant con il governo della Regione, guidata da Luca Zaia.

VIDEO: Guarda i festeggiamenti in città dei sostenitori di Bitonci - Le grida di esultanza: "Tutti a casa alé"

IL VINCITORE. ''Abbiamo mandato a casa i comunisti - ha gridato alla folla che lo applaudiva il neosindaco di Padova, appena concluso lo spoglio - Da domani si lavora per pulire la città ha proseguito". Bitonci ha annunciato che si dimetterà da palazzo Madama e, quindi, anche da capogruppo della Lega Nord. Il primo cittadino ha anticipato che la giunta sarà pronta in settimana. Assessore alla Sicurezza sarà Maurizio Saia, già parlamentare, che era candidato sindaco per un proprio raggruppamento e, fra gli altri, per Ncd e Udc. ''Sarò sindaco di tutti, anche di quelli che non mi hanno votato'', ha affermato ancora Bitonci, emozionato. Pressante il suo invito a ''non sprecare la vittoria'', a non disunirsi nell'alleanza che ha vinto. ''Le bandiere di partito devono essere tenute fuori della giunta - ha infatti raccomandato - Abbiamo vinto con una squadra civica. Adesso dovremo lavorare duro, con persone che hanno un posto di lavoro e non con funzionari di partito - ha concluso Bitonci, polemizzando indirettamente con Rossi e i suoi collaboratori - Basta con chi dipende dalla politica''. La priorità di Bitonci sarà quella della sicurezza: ''Porteremo la polizia locale sulla strada, nei quartieri, perché io voglio essere un sindaco tra la gente. Non mi farò condizionare da nessuno, nemmeno dai partiti''. Bitonci ha anche già annunciato che ''dobbiamo cambiare il nefasto progetto del project financing per il nuovo ospedale di Padova'', la cui costruzione è condivisa fra il Comune, l'Università e la Regione. ''Ne parlerò nei prossimi giorni al presidente Luca Zaia'' ha aggiunto Bitonci, precisando che lui e la coalizione che lo sorregge preferiscono ristrutturare l'ospedale esistente e che a questa destinazione vanno orientati anche i 150 milioni di contributo pubblico. Con l'elezione di Bitonci è probabile che salti anche la prospettiva di ''Patreve'', la grande città metropolitana tra Padova, Treviso e Venezia, sostenuta in questi mesi da Rossi, da Giorgio Orsoni, sindaco sospeso di Venezia, e da Giovanni Manildo, primo cittadino di Treviso.

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GLI "EX VOTO" DEL NEO SINDACO. "Il giorno del voto sono stato al Santo, a San Leopoldo e a Santa Giustina - ha rivelato Bitonci - domani (martedì, ndr), come mi ero promesso in segno di ringraziamento, andrò a Crespano del Grappa, al Santuario della Madonna del Covolo e poi andrò a piedi fino al Monte Grappa".

LA QUESTIONE DELLA RESIDENZA A CITTADELLA. "Può essere che un domani, quando l'avremo ripulita e la sentirò più sicura per i miei figli, verrò a vivere in questa città, ma per ora no - ha poi sottolineato il neo sindaco, residente a Cittadella, in merito all'ipotesi di un suo trasferimento nella città che lo ha eletto primo cittadino - L'importante non è tanto dove uno è nato o abita, quanto piuttosto che faccia quello che ha promesso di fare - ha spiegato -. Io sono nato e cresciuto a Padova, ma oggi la mia famiglia vive a Cittadella e i miei bambini vanno a scuola lì. I miei avversari, in campagna elettorale, mi hanno attaccato soprattutto per questo motivo. Ma, alla fine, il loro atteggiamento si è rivelato un autogol. Palazzo Moroni, da casa mia, dista circa mezz'ora di macchina: non mi pare, sinceramente, un problema insormontabile".

LO SCONFITTO. Rossi, dal canto suo, ha dichiarato di non sapere che cosa deve rimproverarsi. ''Certo, abbiamo il dovere di interrogarci sul percorso compiuto'' ha aggiunto, con riferimento alla spaccatura del centrosinistra in occasione del primo turno elettorale. ''È pur vero che noi abbiamo anteposto il bene della città al piccolo cabotaggio. E abbiamo sempre fatto prevalere l'amore per la nostra città''. Infine un augurio dal sindaco uscente: ''Spero che Padova non si chiuda nelle sue paure, che non rinunci a dare le risposte più adeguate alle attese della nostra gente''.

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