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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

«Bisogna sospendere le elezioni regionali in Veneto»: è Sgarbi-show a Padova

Giunto nella città del Santo per appoggiare la candidatura di Katia Noventa, il politico e critico d'arte si è reso protagonista di un vero e proprio show

Un Vittorio Sgarbi in grande forma quello che si è presentato in Galleria Borromeo a Padova nel pomeriggio di martedì 8 settembre. E’ nella città del Santo per lanciare la candidatura di Katia Noventa, ex volto della Rai e compagna di Paolo Berlusconi. «E’ la miglior idea avuta da Silvio negli ultimi dieci anni, anche se sfortunatamente per lei arriva nel momento più difficile. Il partito non c’è, il leader è in ospedale per non parlare del fatto che questa veneta è una campagna elettorale che non è mai esistita».

Non prende neppure fiato, parte subito in quarta non appena noi della stampa entriamo in contatto con lui: «O la Noventa si prende carico anche della candidatura del centro sinistra o è inutile anche star qui». Lo dice scherzando e provocando come sa fare ma ugualmente disorientando un po’ la stessa candidata che più di qualche volta gli ricorda che la lista Zaia è la prima alleata. Questo soprattutto quando si parla di Covid, che è poi l’unica vera questione che ha caratterizzato ogni aspetto della campagna elettorale. Usa toni accomodanti anche quando da dell’estremista al professor Crisanti o quando fa notare che il nuovo “medico di Zaia”, lo chiama così il professor Rigoli, «è su posizioni più “sgarbiane” di Sgarbi stesso», precisa parlando di sé in terza persona. 

Cita più volte il candidato di centro sinistra, Arturo Lorenzoni, lamentando il fatto che gli è stato impossibile già prima, con le limitazioni imposte dall'emergenza Covid, fare una normale campagna elettorale, figuriamoci ora che è ricoverato in ospedale. Sgarbi, istrionico come sempre, alterna affermazioni più serie a allegorie delicate e sferzanti e pesanti apprezzamenti. Storpia i nomi dei "nemici", da Carfagna a "Scorfagna" ad esempio, prende in giro il ministro Boccia proprio citando il malore di Lorenzoni. Infine la battuta finale rivolta proprio a noi della stampa: «So che voi non contate un cazzo ma io ci proverò davvero a fermare queste elezioni», dice testualmente, scherzando ma anche no. Insomma, il ragionamento che fa è semplice e si riassume in un passaggio iniziale: «Ci sono nove candidati, gente simpatica, carina come la Sbrollini ma se va bene cosa raccolgono? Le briciole. L'unico candidato vero è Arturo Lorenzoni, ma se non può andare in giro a incontrare la gente che campagna elettorale è? Il ricovero di questi giorni dopo la malattia dovrebbe far fermare tutto. Zaia vince lo stesso? Probabile, ma non è questo il punto». 

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