rotate-mobile
Economia

«Serve una terapia d'urto per il rilancio, lo Stato ci aiuti»: l'appello degli agricoltori padovani

«Gli imprenditori agricoli padovani sono pronti a fare la loro parte, nel pieno rispetto del nuovo decreto che prevede misure ancora più restrittive in provincia. Tuttavia, il provvedimento deve andare di pari passo con interventi economici ad hoc a favore delle aziende del comparto»

«Gli imprenditori agricoli padovani sono pronti a fare la loro parte, nel pieno rispetto del nuovo decreto che prevede misure ancora più restrittive in provincia. Tuttavia, il provvedimento deve andare di pari passo con interventi economici ad hoc a favore delle aziende del comparto. Lo Stato ci aiuti». Il presidente di Cia Padova, Roberto Betto, lancia un appello alle istituzioni illustrando, nel contempo, tutte le preoccupazioni del settore: «Le perdite complessive sono stimate attorno al 30%, serve immediatamente una terapia d’urto. I nostri prodotti sono sani e supergarantiti, non serve certo il bollino virus free, come qualche Paese estero vorrebbe dare da intendere».

Le proposte

Cia Padova mette sul piatto proposte concrete, da subito attuabili:

  • Un piano straordinario a beneficio delle imprese che hanno subito e subiranno danni sia nella produzione che nella vendita delle eccellenze; la Regione Veneto venga coinvolta nella gestione e nell’erogazione di specifici finanziamenti;
  • La sospensione del pagamento dei contributi previdenziali e di quelli dovuti dai datori di lavoro ai dipendenti, delle imposte dirette e indirette, per un periodo coincidente con il perdurare della crisi e, comunque, non inferiore a dodici mesi;
  • Liquidità alle aziende per estinguere i debiti bancari attraverso mutui a tasso zero e sbloccare i finanziamenti per interventi atti alla promozione del territorio e dei prodotti agricoli, anche riavviando specifici programmi di promozione ed informazione;
  • Proroga dei termini di scadenza delle domande PAC (Politica Agricola Comune) e altre misure attuate dalla Regione come nel caso della cimice e dell’influenza aviaria.
  • Riprogramazione dei viaggi di istruzione nelle fattorie didattiche annullati, con costi a carico dello Stato e non delle scuole;
  • Concessione di finanziamenti ponte di almeno 24 mesi, con restituzione dell’intera somma in un’unica soluzione al termine del periodo (assicurati con garanzia diretta di ISMEA attuata con le medesime modalità usate per la garanzia sussidiaria);
  • Semplificazione delle procedure per il lavoro stagionale, introducendo maggiore flessibilità degli strumenti rispetto alla normativa vigente;
  • Stabilizzazione degli sgravi contributivi per i giovani agricoltori;
  • Sostegno alle famiglie mediante il riconoscimento della detrazione fiscale del 19% sulle spese sostenute per l’acquisto di alcuni prodotti agricoli e alimentari rientranti nel regime delle indicazioni geografiche (ad esempio, Dop e Igp) e derivanti dall’agricoltura biologica.

Conclude Betto: «Insieme ce la faremo a superare questo momento molto critico. Rimbocchiamoci fin d’ora le maniche, è nel nostro Dna».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Serve una terapia d'urto per il rilancio, lo Stato ci aiuti»: l'appello degli agricoltori padovani

PadovaOggi è in caricamento