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«Si rischia il tracollo della filiera agroalimentare»: l'allarme di Cia

«Capiamo che non possa aumentare la pressione sulle strutture ospedaliere, ma non è certamente con la chiusura delle attività di ristorazione alle 18 che risolveremo il problema»

«Desta enorme preoccupazione il nuovo DCPM: si rischia il tracollo della filiera agroalimentare»: Gianmichele Passarini, presidente di Cia Agricoltori Italiani Veneto, commenta così il provvedimento in vigore dal 26 ottobre.

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«Capiamo che non possa aumentare la pressione sulle strutture ospedaliere, ma non è certamente con la chiusura delle attività di ristorazione alle 18 che risolveremo il problema. Tutto il settore dell’horeca è stato fortemente penalizzato durante il lockdown. Ristoranti, bar, trattorie e agriturismi hanno riaperto adeguandosi a tutta la normativa di sicurezza, investendo e scommettendo sul futuro: sono nella maggior parte luoghi sicuri e nei quali certamente non si creano assembramenti. Oltre all’enorme danno a queste attività, non è stato considerato che il settore agricolo sarà di nuovo in ginocchio. La produzione agricola non si può fermare, ma non avrà sbocco sui mercati. Il settore primario avrà bisogno di un sostegno economico importante. Ci auguriamo che arrivi, anche se i produttori che abbiamo avuto modo di sentire in questi giorni chiedono soltanto di poter lavorare».

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