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Martedì, 23 Aprile 2024
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Coronavirus, Da Dalt: «Bimbi fortemente risparmiati, dati tranquillizzanti per riapertura delle scuole»

Spiega il direttore del pronto soccorso pediatrico dell'Azienda Ospedaliera di Padova: «Riapertura delle scuole? Per i bambini e la lora crescita e sviluppo è molto importante il gioco e il movimento ma anche la socializzazione e le regole che la scuola impone»

«Voglio iniziare ricordando a tutti una cosa: i bambini non sono dei piccoli adulti, ed è un discorso che vale anche e soprattutto per le malattie». In periodi "estremi" come quello che abbiamo vissuto (e che stiamo tuttora vivendo) assistere a spiegazioni dettagliate effettuate da esponenti medici di primaria importanza aiutano davvero a capire molto di più, e anche a tranquillizzare tutti per quanto possibile.

Dati

È il caso della dottoressa Liviana Da Dalt, direttore del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino e del pronto soccorso pediatrico dell'Azienda Ospedaliera di Padova nonché direttore della scuola di specializzazione di Pediatria dell'Università di Padova, la quale - "ospite" del consueto punto stampa giornaliero di Luca Zaia - ha parlato del Covid-19 in relazione a bambini e ragazzi: «Il Coronavirus è un modello perfetto per la mia affermazione iniziale, e i dati lo confermano: dei 19.233 positivi in Veneto i positivi sotto i 15 anni sono stati 369, di cui circa 50 nella fascia neonatale fino al primo anno di vita. I ricoverati sono stati 13, di cui solo uno nel reparto di terapia intensiva pediatrica, con nessun decesso, e a Padova in tutto abbiamo avuto solo 11 bambini positivi. Sono numeri molto bassi se si considera che ci sono 650mila bambini e ragazzi fino ai 14 anni compiuti in tutto il Veneto, e questi numeri si riflettono anche sull'Italia visto che di 230mila positivi quelli sotto i 15 anni sono stati 5.200 con 4 decessi. Questi dati vi fanno capire che c'è un decorso diverso tra gli adulti e i bambini. Le motivazioni? Ci sono solo ipotesi ovviamente al momento, ma una di queste è che la proteina a cui il Coronavirus si legherebbe negli adulti è "immatura" nei bambini. Poi il sistema immunitario dei bambini è diverso rispetto agli adulti e avrebbero una sorta di "immunità innata"».

Gravidanze

La dottoressa Da Dalt affronta quindi un tema molto interessante per mamme, neomamme e future mamme: «Per quanto riguarda le gravidanze abbiamo avuto 10 donne positive in prossimità del parto, di queste solo 2 hanno dovuto ricorrere a un parto prematuro e uno di questi ha riguardato un bimbo nato di 24 settimane e del peso di 800 grammi ma che adesso sta bene ed è già tornato a casa. Nessun neonato è risultato positivo, il che ci ha fatto capire che non c'è la trasmissione verticale e che il latte materno non è un vettore di trasmissione. Abbiamo imparato davvero tante cose in questo periodo anche sotto questo punto di vista, e ne approfitto per aggiungere anche che c'è stato un aumento degli incidenti domestici infantili dovuti a traumi molto importanti o a intossicazioni da farmaci o da prodotti per la pulizia utilizzati dai genitori: dal 9 marzo al 20 aprile abbiamo registrati 11 ricoveri in terapia intensiva proprio per incidenti domestici».

Centri estivi e scuole

Considerazione della dottoressa Da Dalt su centri estivi e scuole: «I neonati e i bambini sono fortemente risparmiati da questa malattia, e questo deve dare molta tranquillità anche nelle scelte che si stanno attualmente facendo sulla riapertura dei centri estivi e delle scuole perché per i bambini è molto importante il gioco e il movimento, la socializzazione e le regole che la scuola impone. Sono fattori davvero molto importanti per la loro crescita e per il loro sviluppo. Giusto misurare la febbre ai bimbi che vanno ai centri estivi? Idealmente sì. ma vanno anche valutati i vantaggi e gli svantaggi. Mascherine in classe? Se c'è già il giusto distanziamento sociale non è necessaria, ma va messa nei momenti ricreativi e di "comunità"».

Vaccino, mascherine e app Immuni

La dottoressa Da Dalt si sottopone infine al "fuoco di fila" delle domande dei giornalisti, rispondendo a ogni loro curiosità: «Il vaccino antinfluenzale? Invito a farlo ai bambini dai 6 mesi in su, è raccomandata e ci faciliterebbe perché il Coronavirus e l'influenza hanno una sintomatologia poco distinguibile dal punto di vista clinico, e poi ricordatevi che il vaccino serve non solo a proteggere il bimbo ma anche la collettività e tutte le persone che vi sono intorno. Le misure igieniche? Sono importantissime anche per le altre patologie. Le mascherine? Non vanno utilizzate sotto i 2 anni perché possono essere dannose, e anche sotto i 6 anni non vanno utilizzate, mentre i bimbi e i ragazzi in età scolare pur avendo un'infettività bassa vanno educati a utilizzarla ma soprattutto a quando utilizzarla. Ho scaricato l'app Immuni? No, perché non ne ho ancora capito il valore»

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