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Un impegno comune per ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030: approvato il Paesc

Con l’approvazione in Giunta, il Paesc - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima ha compiuto il primo passo ufficiale in vista della sua definitiva ratifica, che dovrebbe avvenire nelle prossime settimane ad opera del Consiglio Comunale di Padova

Con l’approvazione in Giunta, il PAESC - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima ha compiuto il primo passo ufficiale in vista della sua definitiva ratifica, che dovrebbe avvenire nelle prossime settimane ad opera del Consiglio Comunale di Padova.

Paesc

Il documento, redatto nell’ambito del progetto europeo LIFE Veneto Adapt (2017 - 2021) sulla base di una metodologia condivisa con i partner (Comune di Padova, Associazione Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, Città metropolitana di Venezia, Università IUAV di Venezia, SOGESCA srl, Comune di Treviso, Unione dei Comuni del Medio Brenta, Comune di Vicenza), definisce l’impegno del Comune per ridurre le emissioni di gas serra e individuare allo stesso tempo le azioni necessarie per adattare il territorio urbano ai cambiamenti climatici. Il PAESC aggiorna ed adegua il precedente PAES - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile - approvato nel 2011 e conclusosi nel 2020, innalzando gli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti al 55% entro il 2030 rispetto al 2005 (anno base di riferimento) ed identificando nuove politiche e misure di adattamento per la città, in grado di affrontare le crescenti sfide legate agli eventi climatici estremi.

116 azioni

Il PAESC si compone di 116 azioni che vanno ad agire su 6 diversi ambiti tematici, dalla promozione delle fonti rinnovabili all’efficientamento del parco edilizio pubblico e privato, dalla gestione sostenibile di reti e infrastrutture al potenziamento dei servizi di mobilità “dolce” e del trasporto pubblico locale, dal consolidamento di un’economia a basse emissioni di carbonio alla pianificazione di una città inclusiva e resiliente. Le azioni del PAESC contribuiranno in diversa misura al raggiungimento dell’obiettivo al 2030; la promozione di forme di mobilità sostenibile e di rinnovamento e messa in sicurezza degli edifici avranno un ruolo determinante, in linea con quanto previsto a livello europeo dal Quadro 2030 per il clima e l’energia e con gli obiettivi del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza. Il PAESC è uno strumento operativo che interviene sul fronte della mitigazione e dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Le 83 azioni per la mitigazione saranno focalizzate sull’abbattimento delle emissioni climalteranti attraverso un progressivo incremento dell’efficienza energetica di beni e servizi e un maggiore contributo richiesto alle fonti rinnovabili prodotte localmente, riducendo al contempo la dipendenza del Comune da fonti fossili. Le 33 azioni per l’adattamento saranno focalizzate sull’attenuazione degli effetti degli eventi climatici estremi (vento intenso, esondazioni, precipitazioni intense, ondate di calore, siccità), aumentando la resilienza complessiva del territorio. Le misure saranno orientate principalmente alla gestione preventiva dei fenomeni avversi, attraverso la realizzazione di azioni puntuali e diffuse in grado di ridurre progressivamente l’esposizione della popolazione e dell’economia del territorio agli impatti degli eventi estremi. Il piano toccherà molti ambiti: dalla gestione delle acque all’uso sostenibile del suolo, dalla valorizzazione dell’agricoltura urbana al potenziamento delle aree verdi, dalla tutela dell’ambiente e della biodiversità alla tutela della salute.

Piano

Il percorso che ha portato alla definizione del Piano ha coinvolto molti soggetti, pubblici e privati e si è sviluppato in diverse fasi: dall’analisi dello stato di fatto, con la raccolta dei consumi energetici e della produzione locale di energia da fonti rinnovabili, alla costruzione del Piano attraverso la collaborazione con partner istituzionali e con i portatori di interesse che hanno aderito al percorso partecipato di Agenda 21. In seguito all’approvazione formale del PAESC, sono previsti monitoraggi a cadenza biennale sullo stato di attuazione, che consentiranno all’amministrazione comunale di verificare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi inizialmente individuati.

La città del Paesc

- Una città con nuove energie

  1. Promozione dell’installazione di impianti fotovoltaici
  2. Soddisfacimento del fabbisogno di energia elettrica da fonte rinnovabile certificata
  3. Produzione di energia elettrica da altre fonti alternative

- Una città più efficiente

  1. Riqualificazione energetica di edifici pubblici e privati
  2. Realizzazione di un programma di efficientamento degli edifici comunali

- Una città con reti e servizi intelligenti

  1. Riqualificazione energetica del parco di illuminazione pubblica comunale
  2. Promozione ed attivazione della cogenerazione e di nuovi reti di teleriscaldamento
  3. Gestione sostenibile dei rifiuti urbani e speciali
  4. Depurazione delle acque reflue

- Una città che si muove meglio

  1. Potenziamento del Trasporto Pubblico Locale
  2. Promozione di ciclabilità e pedonalità
  3. Riduzione dell’uso individuale dell’auto
  4. Efficientamento della flotta veicolare pubblica e privata

- Una città con un’economia a basse emissioni

  1. Promozione dello smart working
  2. Politiche di sostenibilità aziendale
  3. Promozione degli Acquisti Verdi
  4. Comunicare la sostenibilità

- Una città più resiliente

  1. Resilienza del patrimonio edilizio e degli spazi aperti
  2. Gestione dei rischi climatici
  3. Incremento della copertura arborea
  4. Riduzione degli sprechi idrici
  5. Costituzione dell’ufficio resilienza

Chiara Gallani

Dichiara Chiara Gallani, Assessora all’Ambiente e al Verde: «Sono veramente felice che il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima abbia iniziato il suo percorso per diventare un documento ufficiale delle politiche per la sostenibilità del Comune di Padova. Voglio infatti sottolineare due cose relative al passaggio in Giunta di oggi. Le 415 pagine di questo documento mettono nero su bianco l’impegno di questa amministrazione per la riduzione delle emissioni climalteranti, le quali, come sappiamo, contribuiscono ad innalzare le temperature del pianeta modificando irrimediabilmente il clima e i suoi delicati equilibri. Le azioni contenute nel Piano non devono essere interpretate, quindi, come “buone intenzioni” ma come impegni concreti che tutti assieme, come comunità, siamo chiamati ad attuare per il bene comune, soprattutto di chi verrà dopo di noi. L’altro elemento che è importante far emergere è che gli obiettivi che ci siamo dati sono molto sfidanti. Ricordo infatti che l’iniziativa europea del Patto dei Sindaci, cui Padova aderisce e che invita città di tutto il mondo ad impegnarsi per la sostenibilità energetica, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, pone come obiettivo la riduzione delle emissioni climalteranti di almeno il 40% entro il 2030, rispetto all’anno di riferimento del 1990. Pochi mesi fa, nel dicembre 2020, l’Unione Europea ha tuttavia innalzato l’obiettivo per gli Stati Membri portandolo al 55%. Noi, convinti che la posta in gioco sia troppo importante per non accettare questa sfida, abbiamo alzato a nostra volta l’asticella in modo significativo, impegnandoci a ridurre le emissioni del 55% rispetto al 2005 e spingendoci verso la neutralità climatica al 2050, con una visione di più lungo periodo. Ciò significa anche cominciare a modificare il nostro stile di vita e alcune abitudini, per vivere meglio e per rendere il nostro territorio più sicuro, più capace di adattarsi agli effetti del cambiamento climatico. Infine, mi preme sottolineare che questo Piano è una prima risposta a quello che viene richiesto nelle piazze dalle migliaia di giovani che negli ultimi anni hanno chiesto a gran voce interventi decisi per affrontare la nostra sfida maggiore: i cambiamenti climatici. Un lavoro in continuità con l’importante mozione del Consiglio Comunale sull’emergenza climatica, un’azione concreta che mette Padova in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici e alla difesa del nostro territorio».

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