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Dieci testimonial per un messaggio: tutti con la mascherina per "Uno sguardo alla sicurezza"

Parte la campagna voluta dal Comune di Padova per sensibilizzare sull’uso delle mascherine, con il volto di famosi testimonial del territorio

Una campagna che ritrae testimonial della città e del territorio uniti e a disposizione per la sensibilizzazione sociale all'uso delle mascherine come strumento di protezione individuale. Oltre al sindaco Sergio Giordani, i campioni nazionali dello sport come Mauro Bergamasco e Rossano Galtarossa, figure dello spettacolo e della comunicazione come Moreno Morello, Sammy Basso e Andrea Pennacchi, fino ad autorevoli esponenti del mondo della scienza, come l'immunologa Antonella Viola e il virologo Andrea Crisanti, e ancora personaggi cari alla nostra città come Lina Schiavon, titolare dell'Antica Trattoria Dalla Mora. La campagna, intitolata "Uno sguardo alla sicurezza" è firmata dall'agenzia Superfly Lab e gli scatti sono stati realizzati dal fotografo Filippo Leonardi.

I testimonial della campagna "Uno sguardo alla sicurezza"

"Uno sguardo alla sicurezza"

Una campagna che darà vita ad affissioni e marketing social con uno stile fresco e colorato che vuole comunicare la necessità di arginare e combattere la diffusione del Covid-19 attraverso un comportamento responsabile e collettivo. Indossare la mascherina, in modo corretto, serve infatti a proteggere noi stessi ma anche gli altri. Inoltre la campagna vuole sensibilizzare ad un corretto smaltimento delle mascherine, ovvero gettandole nel secco in seguito al loro utilizzo. Sottolinea il sindaco Sergio Giordani: «Padova punta sulla responsabilità di tutti per battere il virus e lasciare alle spalle questo bruttissimo periodo. Come ho sempre detto, i medici hanno fatto il massimo, con tutto il personale sanitario per arginare l'onda di piena del contagio, ora tocca a tutti noi salvarci e salvare la nostra comunità con i piccoli gesti di responsabilità e buon senso di ogni giorno. Questo è il momento del più grande sforzo di sempre in termini di senso civico. Dobbiamo stare uniti, non dividerci in fazioni, non improvvisarci virologi e scienziati, ma fare la nostra parte con scrupolo. Portare la mascherina e portarla bene è uno dei pilastri di questo lavoro, non facciamolo come imposizione sgradita, ma come atto di rispetto e generosità verso noi stessi e gli altri. Questa sfida non ammette egoismi, ci si protegge tutti assieme o si affonda tutti assieme. Un Sindaco se non si fida dei suoi cittadini ha già perso in partenza: per questo abbiamo scelto la via della collaborazione con tutti i cittadini, che è l'unica possibile. Insieme alla mascherina, da portare per bene e non a caso, ci sono piccole norme da rispettare nella quotidianità. Profonda e continua igiene delle mani, pulizia dei nostri luoghi di vita e di lavoro, distanze da mantenere, prudenza in ogni senso. Non facciamoci vincere dalla paura o da atteggiamenti di delazione che deteriorano i rapporti, senza risolvere nulla, ora è il tempo di sentirci una grande squadra e persuadere tutti quelli che ci stanno vicino che il modo giusto per tornare presto alla normalità, è la prudenza senza terrore. Un appello speciale ai ragazzi e alle ragazze, che sono stati così bravi durante il lungo periodo di quarantena stretta e così responsabili nel difendere i più fragili. A loro ora chiediamo tutta la freschezza e creatività che li spinge, per diffondere con tutti i mezzi che padroneggiano benissimo un concetto semplice: la cosa più “alla moda” che si possa fare ora per non darla vinta al virus, è la soddisfazione di essere tutti artefici della nostra rinascita, scoprendo il gusto di vincere questa partita fianco a fianco. Quando l'avremo vinta, torneremo a vivere più "forte" di prima e con tanta voglia di ricostruire».

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