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Carne e salumi, ma soprattutto frutta e verdura: schizzano i prezzi al consumo

È quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi all'inflazione a giugno che registra una spinta al rialzo dei prezzi del 2,3% per gli alimentari rispetto allo stesso mese dell'anno precedente

Schizzano i prezzi al consumo nel carrello della spesa: dal latte (+3,1%) ai salumi (+3,5%), dalla verdura (+4,6%) alla frutta (+11,5%) ma anche carne (+2,7%), in controtendenza con l’andamento generale che su base annua vede il Paese in deflazione (-0,2%): è quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi all’inflazione a giugno che registra una spinta al rialzo dei prezzi del +2,3% per gli alimentari, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Aumenti

Commentano da Coldiretti: «Gli agricoltori veneti hanno subito forti tagli sui valori fino a -15% per il latte alla stalla, -25% per i suini destinati alla produzione di prosciutto crudo, -33 % sulla carne di coniglio. Per i vitelli il ribasso è dai 5,30 ai 3 euro al chilo, ovvero 150 euro a capo. In piena stagione di raccolta le pesche sono pagate al produttore 0,40 centesimi, albicocche poco più di un euro, ma il costo è triplicato per consumatore. A tutto ciò si aggiunge il comportamento di chi preferisce mettere sugli scaffali di vendita prodotti di importazione, proprio nel periodo in cui ci sarebbe necessità di sostenere il consumo della produzione italiana. Si registrano aumenti anche per il pesce surgelato (+3,5%), pasta (+3,3%), zucchero (+2,8%), acqua minerale (+1,8%), formaggi (+1,6%) e pane (+1,4%), spinti dagli sconvolgimenti della domanda di un mercato ancora lontano dal tornare alla normalità dopo il lockdown. A incidere sulle quotazioni sono le difficoltà in cui continua a versare la ristorazione, ancora alla prese con una difficile ripartenza».

Speculazione

Aggiungono da Coldiretti: «Una situazione che ha favorito le speculazioni al ribasso nei campi e nelle stalle con il paradosso che mentre i prezzi al consumo aumentano quelli pagati agli agricoltori e agli allevatori crollano, dalla carne al latte fino a molti ortaggi. Le quotazioni riconosciute agli imprenditori agricoli in molti settori non coprono più neanche i costi e mettono a rischio il sistema agroalimentare nazionale. Occorre dunque evitare che i comportamenti scorretti di pochi compromettano il lavoro della maggioranza degli operatori della filiera ai quali va il plauso in una situazione in cui quasi 4 aziende agricole su 10 (37%) secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ hanno registrato un deciso calo dell’attività a causa degli effetti della pandemia. Alle speculazioni si sommano peraltro gli effetti del clima impazzito, con tempeste e grandinate che hanno colpito le campagne a macchia di leopardo compromettendo parte dei raccolti già messi a dura prova dalla primavera anomala, con la perdita a livello nazionale di più un frutto su tre e milioni di euro di danni nelle campagne. In un momento difficile per l’economia e l’occupazione nazionale il consiglio di Coldiretti è di acquistare prodotto italiano e sostenere la campagna #mangiaitaliano, verificando sempre, laddove possibile, l’origine nazionale in etichetta».

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