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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Benciolini: «Edilizia pubblica, serve un piano del Governo. Affitti crescono? Il nodo vero sono gli stipendi»

«Case? Il Comune ne ha assegnate più di 100 in sei mesi. Il vero problema - ha sottolineato l'assessora - sono i salari fermi da più di dieci anni. Se facciamo un raffronto con il resto dell'Unione Europea, il vero gap da riempire è questo»

«Ogni due mesi ci incontriamo con le organizzazioni sindacali e associazioni che si occupano di emergenza abitativa. Capita che sia domani, ma non c'entra con quanto accaduto all'Arcella, lo volevo precisare da subito», ci dice al telefono l'assessora Francesca Benciolini, che ha la delega all'edilizia abitativa. Il riferimento è lo sfratto, prorogato, all'Arcella, di cui parliamo a parte. «Noi stiamo facendo tutto il possibile e nonostante le difficoltà, che ci sono, dal 1 novembre al 30 aprile sono state assegnati circa 100 alloggi. Questo in sei mesi. Stiamo anche mettendo a punto dei progetti per la collocazione di persone in emergenza abitativa, alloggi temporanei come quelli all'ex scuola Montegrappa». I sindacati rivendicano sempre la presenza di circa 200 alloggi che potrebbero essere a disposizione di tanti che ne avrebbero bisogno: «E' quello che stiamo facendo, nonostante le grandi difficoltà. E lo sanno anche i sindacati, che è giusto che siano di continuo stimolo su un tema così delicato. Ma lo sanno». Cosa esattamente? «Noi per consegnarli a una famiglia dobbiamo darli sicuri. Quindi con gli impianti funzionanti e tutto quello che serve. E quando interveniamo in questi alloggi, facciamo anche l'intervento per l'efficientamento energetico». 

Piano 

Fin qui la pacata fotografia di quanto il Comune sta mettendo in atto. Poi però anche l'assessora evidenzia come ci siano una serie di questioni irrisolte, alla radice. «Con una mancanza di finanziamento strutturale, bisogna ricorrere ai bandi. Noi in questo siamo molto attenti e puntuali, i risultati si vedono. Ma non si può programmare andando avanti a bandi. Abbiamo presentato il problema alla Regione e con altri comuni stiamo per fare la stessa cosa anche con il Governo. Perché ci vogliono risorse e investimenti veri». Le  emergenze intanto crescono. «E il Pnrr assorbe anche molto delle risorse, umane, degli uffici che si devono occupare di quanto si sta verificando soprattutto dopo che, da agosto scorso, si sono sbloccati gli sfratti. Dopo due anni di interruzione sono arrivati tutti insieme».

Valditara

Il rincaro degli affitti degli affitti, per il Ministro Valditara, è colpa delle amministrazioni di centrosinistra: «Da un Ministro della nostra Repubblica ci aspettiamo una analisi seria rispetto ad un problema complesso e drammatico che tocca tantissime persone e la loro vita. Ancora una volta sorge il dubbio che sia una affermazione dattata dalla non conoscenza di quanto sta avvenendo nelle nostre città: se così fosse sarebbe importante informarsi. Il minimo, direi. Ma se si pensa davvero che il problema del caro affitti si possa liquidare e derubricare perchè problema delle città di centro-sinistra, allora non ci siamo proprio».

Stipendi

Nel confronto con l'assessora facciamo notare che a fronte di una grande richiesta di abitazioni che già c'era, questa è cresciuta. E anche i prezzi sono cresciuti, ancora di più. «Più di tutto, a non crescere, sono gli stipendi. Questo è un paese dove i salari sono fermi, mentre invece tutto aumenta. Spese correnti, spese non superflue, rischiano di non poter essere più affrontate dalle famiglie. Questo è il vero punto. Se facciamo un raffronto con il resto dell'Unione Europea, il vero gap da riempire è quello degli stipendi. La conseguenza che se ne trae è semplice», fa notare l'assessora.

Case

C'è anche chi specula, sulle case, in una città dove la componente studenti, storicamente, ha condizionato non poco il mercato: «C'è sempre stato chi approfitta, ma questo è un momento in cui la richiesta di case è aumentata per varie componenti, differenti tra loro. Gli studenti fuori sede che sono rientrati, certo, ci sono per esempio anche coloro che per ristrutturare casa, grazie al 110%, cercano dove stare temporaneamente. Sono due esempi lontani tra loro ma caratterizzano questo periodo come le emergenze di cui si parlava all'inizio. Questo però ci suggerisce che si fa fatica, a piani superiori di quelli di un'amministrazione comunale, ad avere una visione d'insieme, che di sicuro è mancata. E non è che non ci sarebbero esempi vituosi che hanno saputo coniugare le politiche abitative facendo perno sul pubblico».

Pubblico

Nella vicina Austria, a questo fa riferimento l'assessora, l'edilizia pubblica è il cardine del sistema abitativo. «A Vienna, una capitale ricca e moderna, il 60% della popolazione vive in alloggi sociali di alta qualità, comprese famiglie della classe media e giovani professionisti. Un paese dove si fa, non si parla, il co -housing, da cinquant'anni. Noi stiamo lavorando per avere dei luoghi di questo tipo dove inserire le persone anche nei casi in cui ci sono emergenze abitative. Se dobbiamo guardare all'Europa, a modelli da seguire, ce ne sono. Ma qui, negli anni, invece di proteggerla l'edilizia pubblica, anche nel nostro comune intendo, si è svenduto e smantellato il patrimonio pubblico. Quello che stiamo facendo noi è l'esatto opposto, cercare di recuperare e salvare quello che è rimasto per renderlo accessibile».

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