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Cavalcavia Borgomagno, Cna chiede un tavolo di confronto: «La chiusura crea disagi»

Afferma Luca Montagnin, presidente CNA Padova: «Non si può rischiare di isolare le tante attività artigiane e commerciali dell’Arcella, già compromesse da anni di difficoltà legate al Covid e ai rincari di energia e materie prime»

La chiusura della carreggiata est del cavalcavia Borgomagno, che collega il centro di Padova al quartiere Arcella, sta causando picchi di traffico soprattutto nelle ore mattutine e disagi per la mobilità delle piccole imprese artigiane. Cna Padova chiede all’Amministrazione comunale di aprire un confronto con le associazioni di categoria per giungere ad una soluzione condivisa. Ma soprattutto che si tengano in considerazione le esigenze dei tanti artigiani che con i loro interventi garantiscono servizi spesso inderogabili a cittadini e imprese del quartiere più popoloso della città.

Cavalcavia Borgomagno

«La chiusura del tratto che porta dal centro all’Arcella sta creando non pochi problemi alle nostre imprese che si muovono con i loro furgoni per garantire lavori di manutenzione in case, negozi e uffici del quartiere» commenta il presidente di CNA Padova Luca Montagnin. «Molti di loro restano bloccati nel traffico soprattutto nelle prime ore del mattino: è chiaro che i due cavalcavia alternativi, il Sarpi-Dalmazia e quello in zona Fiera, non sono sufficienti a redistribuire l’intenso flusso di veicoli. Sappiamo tutti che questa infrastruttura è destinata ad essere abbattuta in vista dei lavori per l’Alta Velocità. Ma non possiamo aspettare anni in queste condizioni: per questo chiediamo all’Amministrazione di aprire un tavolo di discussione con tutte le categorie del mondo dell’impresa per esaminare eventuali progetti alternativi. Dobbiamo giungere al più presto a una soluzione condivisa che tenga insieme le legittime scelte politiche in materia urbanistica e le esigenze di chi tutti i giorni deve spostarsi con i propri veicoli aziendali per lavoro. Inoltre non si può rischiare di isolare le tante attività artigiane e commerciali dell’Arcella, già compromesse da anni di difficoltà legate al Covid e ai rincari di energia e materie prime».

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