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Attualità Stanga / Via Giacinto Andrea Longhin

Arriva il circo in via Longhin, gli animalisti: «Presidieremo i botteghini. Chi ci va è irresponsabile»

Previsto l'arrivo degli Orfei e il primo spettacolo il 17 novembre, ma ad aspettarli troveranno già uno striscione contro l'esibizione degli animali. L'area è stata liberata dalle famiglie nomadi

Centopercentoanimalisti torna in azione. Oggi, 11 novembre, in attesa dell'arrivo del circo Orfei ha sferrato e poi rivendidato uno dei suoi tradizionali "attacchi": «Il circo si chiama "Africa - Il Regno Animale", titolare uno dei tanti Orfei, vanta tra le creature detenute anche coccodrilli, cavalli e ippopotami. Indubbiamente sono coraggiosi, o disperati, in quanto hanno deciso di attendarsi a Padova: un territorio dove, grazie alla nostra ventennale azione, i circhi non hanno vita facile».

Lo striscione

«Il circo con animali non è "spettacolo": violenza e sofferenza. Parliamo di animali strappati al loro habitat (che in genere non hanno mai visto), tenuti in gabbie, costretti a imparare stupidi esercizi per divertire un pubblico ancor più stupido. Il circo con animali è diseducativo, insegna a divertirsi sulla sofferenza altrui e far violenza a chi non può difendersi: i genitori che portano i bambini a vederlo sono degli irresponsabili. Gli animali nel circo vivono nella noia, nello stress e nella depressione. Per questo, ancora una volta, organizzeremo presidi davanti al botteghino del circo che si attenderà in via Longhin a Padova, per far sentire la voce degli animali, contro i circensi e contro gli spettatori, ancora più colpevoli». Nel frattempo, nel primo pomeriggio di oggi, sabato 11 novembre, i militanti hanno affisso sui cancelli dell’area in via Longhin a Padova uno striscione di riflessione: “Al circo gli animali non si divertono".

I nomadi

Intanto in via Longhin, proprio dove è atteso il circo, non ci sono più le famiglie dei nomadi che erano stati trasferiti da via Ferrero. Dovevano rimanere lì fino al 15 ottobre, ma la loro permanenza si è prolungata di circa un mese. La trattativa con l'amministrazione per trovare un luogo dove vivere in maniera stanziale prosegue (loro erano proprietari dei terreni in via Ferrero da cui sono stati "cacciati"), ma nel frattempo vivono in maniera diffusa per la città.

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