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Chiusura park Insurrezione, i "giordaniani" non ci stanno: «Non senza un parcheggio serio alla Prandina»

Chiedono al sindaco un tavolo per disegnare la progettualità e la rigenerazione dei due luoghi per poi precedere con le modifiche: «Contarine non bastano»

«E’ ripresa con veemenza la contrapposizione fra i fautori del “tutto verde” e quelli del “tutto parcheggio” alla Prandina. Con anche il tentativo dei primi, ora, di forzare la mano su una anticipata espulsione delle auto da piazza Insurrezione. E con la pretesa anche, di parlare così a nome dell’intera amministrazione. Lo diciamo chiaro e forte una volta per tutte:  concordiamo certamente  sull’idea di trasformare l’attuale garage a cielo aperto di piazza Insurrezione in uno spazio di socialità nuovo per i padovani, che faccia da volano ad una riqualificazione dell’area anche dal punto di vista commerciale; ma è una decisione che ha bisogno di una visione armonica della città e delle sue funzioni, tenendo innanzitutto conto che quello della mobilità e della sosta è un sistema articolato e complesso».I sette consiglieri della lista civica Giordani rallentano l'ipotesi della chiusura del park Insurrezione, che invece stanno spingendo da Coalizione Civica. A cominciare dall'assessore alla mobilità, Andrea Ragona.

Prandina

«Nel caso specifico, tutto il quadrante del centro Storico che va da porta Savonarola a piazza Garibaldi e fino a via Giotto-piazza Mazzini, reclama un ragionamento unitario, di cui piazza Insurrezione e l’ex area della Caserma Prandina sono tasselli fondamentali e non scindibili - sostengono Tarzia, Battistella, Cacciavillani, De Lazzari, Pasqualetto, Pillitteri e Tiberio - .Pertanto, pur  favorevoli, lo ribadiamo, alla futura pedonalizzazione di piazza Insurrezione, non  accetteremo mai la chiusura di quel parcheggio, che, fra l’altro, oggi alimenta il bilancio corrente comunale assicurando servizi per oltre 1 milione e mezzo di euro all’anno, senza la contestuale apertura di un parcheggio serio alla Prandina».

Area verde

«Il che non  vuol dire trasformare quell’area, vastissima ed a vocazione polifunzionale, tutta in un parcheggio - precisano - .Anzi, confermiamo il nostro impegno  per salvaguardare l’ampliamento del parco delle Mura, la rettifica di via Orsini, il restauro degli edifici vincolati con loro destinazione socio-culturale, l’abbattimento degli edifici non vincolati con sistemazione a verde. Quanto  al parcheggio  “Porte Contarine”, la si smetta di vaneggiare sulla sua presunta funzione salvifica in sostituzione di piazza Insurrezione, perché i posti auto in più ricavati dall’unificazione con l’ ex Conciapelli sono solo 80, mentre il deficit di sosta è annoso e ben più ampio. Un moderno parcheggio nell’ambito della Prandina, invece, faciliterebbe la mobilità dall’esterno in direzione del Centro anche per la sua vicinanza all’anello della tangenziali. E peraltro non basterà togliere le auto da piazza Insurrezione per farne appunto una piazza, ma bisognerà ripensarne l’arredo ed un nuovo assetto complessivo della viabilità in quel contesto e dintorni. Proponiamo che il nostro sindaco, rifuggendo da soluzioni frammentarie e magari strumentali a disegni diversi da quelli apparenti, dia prontamente avvio, nelle forme che riterrà, ad un serio percorso di rigenerazione dei due poli - Insurrezione e Prandina - ,suscettibile anche di provocare sinergie tra pubblico e privato, che potrebbero essere indispensabili per concretizzare in tempi accettabili un progetto complessivo che sarà comunque realizzabile solo per stralci successivi».

Ragona

«Dopo 10 anni che si parla di liberare Piazza Insurrezione leggo che secondo la Lista Giordani questa idea sarebbe  un tentativo “di forzare la mano su una anticipata espulsione delle auto da piazza Insurrezione - replica l'assessore alla mobilità, Andrea Ragona - .Francamente penso che sia arrivato il momento di prendere delle decisioni. Il tempo delle dichiarazioni di intenti è ormai ampiamente superato. Esistono tutte le condizioni per studiare un piano che possa arrivare al 2024 con la chiusura del Park Insurrezione. I dati del nuovo park Contarine dimostrano in maniera oggettiva che il park ha ampia disponibilità per sopperire a Piazza Insurrezione da cui dista solo 2 minuti. È ideologico invece pensare che quella funzione possa essere svolta dalla Prandina, che dista 15 minuti dalla zone piazze: chi parcheggia a Insurrezione lo fa per comodità e non andrebbe mai a parcheggiare alla Prandina, mentre può farlo comodamente alle Contarine, dove esistono dei servizi non presenti a Insurrezione. Senza considerare che in realtà esiste già un parcheggio alla Prandina, sottoutilizzato e con una tariffa inferiore del 60% a Piazza Insurrezione. Dunque cosa stiamo aspettando? Sono pronto a collaborare per ottenere insieme il risultato, ma se mi la lista Giordani è contraria alla chiusura lo deve dire chiaramente, senza nascondersi dietro un “ci piacerebbe, ma...". Il tempo ormai è scaduto»

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