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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Ultimatum a Giordani dagli inquilini Ater: «Non riusciamo a pagare affitti e bollette»

Comitati, sindacati e sportelli sul diritto alla casa hanno presentato a Palazzo Moroni una piattaforma elaborata dopo la risposta negativa dell'assessora Francesca Benciolini

La condizione abitativa di gran parte delle 9.124 famiglie di inquilini di proprietà o gestiti da Ater Padova è ulteriormente peggiorata in questo 2022: con l'inflazione al 12,6%, il 60,28% di morosità prevista dall’Ater è destinata ad aumentare.

Case Ater

Gli inquilini lamentano scarsa trasparenza delle amministrazioni condominiali, l’incapacità di Ater di procedere a manutenzioni ed efficientamenti, la svendita del patrimonio (500 vendite in 5 anni). Il peso delle spese energetiche sui bilanci familiari aumenta, con casi in cui le condominiali raggiungono 5000 euro annui a fronte di affitti di 80, 100, 120 euro mensili. La morosità sulle spese condominiali è, nell’Erp, motivo di sfratto. Davanti al ristagno dei salari, il fine statutario di Ater (L.R. 39/2017, art. 1) viene dunque meno. I comitati degli inquilini e delle inquiline di via di via Brofferio, via Vivanti, via Morandini, via Pinelli, via Stratico, via Saetta da maggio segnalano la gravità della situazione: all’Ater, ente gestore del patrimonio; al Comune, garante, nella figura del Sindaco (come stabilito dalla L. 833/1978), del diritto alla casa. La richiesta riguarda una soluzione a breve termine, sulle morosità incolpevoli, e a lungo termine, per la tutela delle finalità sociali dell’ERP, nella quale le spese legate all’abitare non possono essere insostenibili in relazione a salari e pensioni. L’interlocuzione ha avuto fino ad adesso esito negativo: l’assessora alla casa Benciolini, nel corso di due incontri (3 agosto e 3 novembre), ha consigliato a chi fosse in difficoltà di rivolgersi ai servizi sociali, negando nei fatti l’esistenza di un problema. I casi sarebbero quindi da trattare singolarmente, il comune non ha intenzione di affrontare il problema nel suo complesso. Davanti a questa risposta insoddisfacente, i soggetti firmatari hanno deciso di costruire una piattaforma articolata da sottoporre a Giordani e al presidente dell’Ater Tiberio Businaro, sollecitando un incontro. Le difficoltà nel trovare casa, nel pagare l’affitto, nel coprire le bollette non riguardano solo chi vive o avrebbe diritto a vivere nelle case popolari. La mancata manutenzione e la svendita del patrimonio edilizio pubblico infatti vanno ad influire su tutto il mercato, per cui una città con poche, vecchie case popolari è anche, inevitabilmente, una città con affitti alti. Il Sindaco di Padova, riconoscendo il problema, accogliendo la richiesta di interlocuzione e rivolgendosi, dall’alto della sua carica, ad Ater, darebbe un segnale di discontinuità, quanto mai necessario in questo momento di grave difficoltà. 

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