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Cronaca

Cisl Padova, Samuel Scavazzin: «Ancora troppi infortuni sul lavoro»

Nel 2020 si registano percentuali analoghe a quelle nazionali: a Padova da gennaio a luglio ci sono state 6.135 denunce di infortunio, il 27% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019

«L’incidente sul lavoro accaduto mercoledì in una ditta padovana della zona Interporto, del quale è rimasto vittima un operaio veneziano, conferma che la fretta di far ripartire l’economia non può farci abbassare la guardia sulla sicurezza dei lavoratori». Lo afferma il segretario generale della Cisl Padova Rovigo Samuel Scavazzin ricordando i recenti dati diffusi dall’Inail sugli infortuni sul lavoro denunciati nei primi sette mesi dell’anno. «I numeri – osserva Scavazzin – risentono naturalmente del blocco delle attività nel periodo del lockdown e dell’attuale ripresa ancora parziale, con una diminuzione notevole degli incidenti, inferiore però alle ragionevoli aspettative».

Infortuni a Padova

La diminuzione a livello locale ha fatto registrare percentuali analoghe a quelle nazionali: a Padova da gennaio a luglio ci sono state 6.135 denunce di infortunio, il 27% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, quando gli infortuni sono stati 8.413. Una percentuale in linea con quella del Veneto, dove gli infortuni sono stati 33.078, e superiore alla flessione registrata a livello nazionale, del 23,7%, con un numero totale di infortuni pari a 288.873. A livello nazionale, il numero degli infortuni sul lavoro denunciati nei primi sette mesi del 2020 è diminuito del 15,1% nell’industria e servizi, del 21,9% in agricoltura e del 62,8% nel conto Stato, quest’ultimo dato soprattutto per effetto dello smart working. «Purtroppo però – aggiunge Samuel Scavazzin – il calo degli infortuni diventa molto meno evidente nel mese di luglio, quando ne sono stati denunciati 941, il 15% in meno rispetto ai 1.117 del luglio 2019, mentre in Veneto i dati del mese di luglio segnalano una diminuzione quasi del 18%. Cifre tanto più preoccupanti se messe in relazione al numero di lavoratori effettivamente in attività. In tutto il Veneto e anche nel padovano molte aziende hanno infatti rinnovato la domanda di cassa in deroga, come confermano i dati diffusi dall’Inps». Dall’inizio dell’emergenza sanitaria al 19 agosto sono infatti state inoltrate all’Inps quasi 70mila domande di cassa integrazione in deroga dalle aziende venete, 13.203 delle quali dalla provincia di Padova (a metà luglio erano 12.448).

Emergenza

«L’emergenza sanitaria avrebbe dovuto insegnarci ad essere ancora più attenti alla sicurezza e alla salute dei lavoratori – conclude il segretario della Cisl Padova Rovigo – invece l’allarme non accenna a diminuire. Su questo tema non possiamo abbassare la guardia. Nemmeno un mese fa l’ultima vittima padovana di un incidente mortale. Le difficoltà economiche e organizzative non possono farci perdere di vista l’importanza della formazione costante che, insieme all’adeguatezza degli impianti e delle infrastrutture rappresenta il baluardo principale contro gli incidenti sul lavoro».

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