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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Operazione Luxury Bags a segno Sequestrati laboratori e siti online

Soprattutto Hermes e Gucci i marchi contraffatti per un giro da 3 milioni, scoperti e denunciati 17 cinesi e 7 italiani tra Venezia e Macerata. Magazzini di stoccaggio, gestiti da cittadini cinesi di Padova e Treviso

Il ciclo di produzione delle merci contraffatte è governato da logiche produttive simili al mercato lecito, per cui chi produce e confeziona beni falsi ha necessità di avere a disposizione stampi, accessori e materie prime. Partendo da questo presupposto, la Guardia di Finanza di Venezia ha sviluppato lo sua attività investigativa: l’obiettivo – raggiunto – era quello di ricostruire la filiera di produzione relativa ad articoli di pelletteria contraffatti, iniziando proprio con un primo sequestro di borse Hermes modello “Birkin”. Le fiamme gialle hanno fatto ingresso in un negozio del centro storico lagunare, riuscendo così a risalire all’individuazione di diversi magazzini di stoccaggio, gestiti da cittadini cinesi di Padova e Treviso e scoprire i laboratori dove avveniva la produzione illecita nelle province di Firenze e Macerata.

FALSE GRIFFE. L'operazione è stata denominata "Luxury Bags". Le perquisizioni sono state eseguite su delega della procura della Repubblica di Venezia: il risultato più rilevante è stato quello di aver scoperto vere e proprie linee di produzione di articoli di pelletteria di alta moda, principalmente del marchio Hermes, ma anche di Celine, Balenciaga, Stella McCartney e Gucci.

SEQUESTRATI 100MILA ARICOLI. All’interno dei locali perquisiti, i finanzieri hanno rinvenuto cartamodelli, foto, fustelle metalliche, minuteria, macchinari e tutto l’occorrente per la produzione di borse così simili alle originali da creare non poche difficoltà di riconoscimento persino ai periti delle relative Maison. In circa cinque mesi di attività, sono state eseguite oltre 30 perquisizioni, d’iniziativa e su delega dell’autorità giudiziaria, in Veneto, Toscana e nelle Marche, nel corso delle quali sono stati sottoposti a sequestro 100mila articoli recanti marchi contraffatti, per un valore commerciale di oltre 3 milioni di euro. 

24 DENUNCIATI. In totale sono 24 le persone denunciate per produzione e commercio di merce contraffatta, di cui 17 cittadini cinesi e 7 italiani, che rischiano la reclusione fino a 4 anni ed una multa fino a trentacinquemila euro. Comunque le indagini sono proseguite anche attraverso la ricerca e il monitoraggio dei canali di commercializzazione on line (il c.d. e-commerce) dove sono stati individuati tre negozi virtuali, registrati in paesi del Sud America e dell’Asia Orientale, che riportano nella denominazione (home page e indirizzo) l’indicazione dei noti marchi registrati: in sostanza una violazione della proprietà intellettuale e materiale delle Case originarie. 

SITI ONLINE. I siti individuati, che si presentavano come outlet, erano ben gestiti e organizzati: le illustrazioni erano in lingua italiana, mettevano in vendita articoli di abbigliamento ed accessori delle più note griffe nazionali ed internazionali, abilmente contraffatti e offrivano una forte riduzione del prezzo di vendita rispetto a quello di listino. L’autorità giudiziaria di Venezia, condividendo appieno l’operato delle fiamme gialle, ha emesso un decreto di sequestro preventivo dei 3 siti web notificato ad oltre 150 internet service provider, i quali hanno provveduto a oscurare le relative pagine per i numerosi utenti, italiani e non, che giornalmente li visitavano.

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