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Cronaca Cadoneghe / Vicolo Alberto Mario

“Non lascerò che me la porti via” Sms di Ghersina al rivale in amore

A scatenare la follia omicida del poliziotto forse il rapporto fra la moglie Silvana e un collega, un'amicizia che sarebbe stata sul punto di diventare qualcosa di più e che il marito non poteva accettare. La sera prima il sibillino messaggio. Questa mattina la doppia autopsia, un pro-forma alla luce dei fatti

Un omicidio-suicidio dettato da una cieca gelosia quello che ha tolto la vita a Gabriele Ghersina e la moglie Silvana Cassol. Lo si evince dal messaggio che il poliziotto ha inviato al presunto amante della moglie martedì sera. “Non lascerò che me la porti via” ha scritto Gabriele al collega di lavoro della moglie, pure lui dipendente del Comune di Padova all’ufficio di Edilizia Pubblica che ha sede a palazzo Gozzi. Fra i due un feeling che forse stava per trasformarsi in qualcosa di più.

LA RICOSTRUZIONE DEL MOVENTE.  Una relazione ormai al capolinea, la depressione e la rabbia di un marito geloso, al punto di voler sottrarre la vita a sé stesso e alla moglie. È il quadro che emerge dalle ultime rivelazioni sull’indagine, coordinate dal pubblico ministero Vartan Giacomelli, portando alla luce la profonda depressione che affliggeva l'agente Ghersina. Come riferiscono i quotidiani locali, i sospetti di una relazione extraconiugale della moglie lo stavano divorando, fino all’ultimo sms inviato la sera prima di ucciderla, al collega. Un messaggio inviato all’interno della sua Ford Fiesta dove Ghersina occulta poi il cellulare, forse per il timore che la moglie potesse accorgersi del suo gesto. Poco dopo le nove il poliziotto continua la sua passeggiata con Liuk, un pitbull tigrato, macinando già cosa sarebbe accaduto di lì a poco.  Ad esasperare i tormenti di Gabriele la richiesta della moglie nel week end precedente di restare sola nell’appartamento di via Mario a Cadoneghe per riflettere sul futuro della loro relazione coniugale. Un altro affondo nello sconforto del marito. Il padre racconta di avere visto il figlio domenica molto nervoso, i genitori sapevano che stava passando una fase delicata con la moglie. Gli amici della palestra hanno riferito agli investigatori che qualche tempo fa Gabriele voleva organizzare un viaggio con Silvana nel tentativo di salvare il matrimonio, ma il progetto non era andato in porto. A confermare l’estrema gelosia dell’agente anche l’ex marito di Silvana, padre dei suoi figli. Infine l’ammissione ad un collega: “Ho rovinato tutto io” quasi a giustificare l’allontamento della moglie.

IERI SERA LA FIACCOLATA

L’INTERROGATORIO AL COLLEGA. Sempre secondo quanto riportano i quotidiani locali l’impiegato comunale con il quale Silvana sembra stesse tessendo una relazione racconta agli investigatori della Squadra mobile e al pubblico ministero che tra lui e la donna c’era solo una profonda amicizia. Sì, anche il principio di innamoramento, ma tra loro non era successo ancora nulla. Certo, era nata un’intesa, ma non un rapporto vero e proprio, tanto meno il progetto di dare a vivere assieme, non per ora. Ma Ghersina aveva saputo di questo rapporto così stretto ed era a conoscenza del numero di telefonino del “rivale”. L’appartamento dove viveva la coppia inoltre era di proprietà di lei. Forse Ghersina, temeva di essere cacciato dall’abitazione alla fine del matrimonio o forse ne avevano già parlato. Un particolare che non è dato sapere con certezza.

 L’AUTOPSIA E LA DINAMICA. Oggi alle 9.30 è iniziata la doppia autopsia effettuata dai medici Giovanni Cecchetto e Massimo Puglisi. È stata affidata anche una consulenza balistica. Per precauzione sarà compiuta la prova dello Stub su entrambi i corpi per un’ulteriore conferma sulla dinamica dei fatti. Dinamica che appare però ormai chiara, anche a seguito della relazione del medico legale. Il proiettile sparato dalla Glock 17 è entrato nella zona temporale destra e uscito in quella sinistra. Il poliziotto si è sdraiato sul letto matrimoniale, dove su un lato dormiva la moglie sul fianco. Si è avvicinato a lei, senza toccarla, in modo da avere la tempia sinistra vicina alla sua nuca. Quindi ha fatto fuoco con la sua Glock 17: il proiettile ha trapassato il suo cranio, è uscito, ed è entrato nel capo di Silvana. Rimanendovi conficcato. Un colpo solo, sparato con precisione. Da come è stata trovata la donna, è molto probabile che sia passata dal sonno alla morte.

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