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Cronaca Stanga / Via Venezia

Padova, studentesse e massaie "rubano il lavoro" alle lucciole

Lo sfogo di una prostituta romena 38enne che ha scelto il mestiere più antico del mondo. Racconto di un "mercato" in crisi, clienti disposti a pagare sempre meno e italiane insospettabili che fanno concorrenza

Clienti disposti a pagare sempre meno - e scoraggiati dalle maxi multe su strada (venerdì scorso 20 sanzione in 4 ore) - e concorrenza "sleale" da parte di italiane, studentesse universitarie e casalinghe. Come riporta Il Gazzettino, è questo il quadro tracciato da una prostituta romena 38enne che il mestiere più antico del mondo lo pratica senza padroni ma non per questo senza difficoltà: a quanto pare anche il mercato delle lucciole risente della crisi.

SONO TORNATE LE ITALIANE. La donna, domiciliata alla Stanga, racconta la sua storia durante una pausa tra un cliente e l'altro nella "sua" zona, tra via Venezia e via del Pescarotto. Ha due figli in Romania e manda loro tutto quello che guadagna ma ultimamente arrivare a fine mese, racconta, è un'impresa. Prostituirsi in casa è troppo rischioso e la 38enne lavora in strada, ma anche qui le insidie non mancano, prima fra tutte le sanzioni da 500 euro che si abbattono sui clienti pizzicati dalla polizia municipale a contrattare le prestazioni. E poi c'è la crisi, chi cerca un'evasione a luci rosse spesso non naviga in buone acque e così il prezzo per un rapporto completo si è abbassato da 50 a 30 euro. Ma c'è di più: la concorrenza delle italiane che, secondo quanto riferito dalla lucciola romena, sono tornate a prostituirsi, anche loro per via della crisi. Universitarie e massaie che spesso praticano in casa a prezzi giudicati "sleali", cioè molto bassi, tramite annunci online. Insomma, i contraccolpi della crisi non risparmierebbero neanche il sesso a pagamento.



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