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Cronaca

Primo giorno di zona rossa, confusione tra gli ambulanti a causa di alcune ordinanze comunali

Alcuni comuni della provincia hanno permesso al mercato di tenere aperto senza tenere conto delle differenze tra le tipologie dei prodotti in vendita. Ascom ha denunciato la confusione che si è venuta a creare

Il ritorno della zona rossa in Veneto ha creato un po’ di confusione, riferisce Ascom Padova, nel mondo del commercio ambulante. In alcuni comuni della provincia si è creata una sovrapposizione con le ordinanze comunali che hanno creato dubbi tra gli esercenti.

Il commento

«La norma – dice Ilario Sattin, presidente degli ambulanti della Fiva Ascom Confcommercio di Padova e presidente regionale di categoria di Confcommercio – è molto chiara e prevede che i mercati siano chiusi con la sola eccezione del comparto alimentare e florovivaistico. Purtroppo alcuni comuni hanno creduto di poter estendere anche al mercato le norme previste per il commercio in sede fissa che, diversamente dal commercio ambulante, prevede anche tutta una serie di attività che possono tenere aperto (ferramenta, articoli per bambini, ecc.). È stata una mattinata di forte tensione – continua Sattin – con decine e decine di colleghi che ci hanno chiesto lumi. Questo perché alcuni avevano potuto aprire il banco nel mercato di un comune “aperturista” e tutti gli altri, assolutamente in linea con quanto prevede la norma, avevano dovuto intraprendere il lungo calvario che da qui ci porterà fino a dopo Pasqua, quando, forse, potremo riaprire ed avviarci verso una parvenza di normalità anche se questa nuova stretta lascerà sul campo altre attività oltre a quelle che, in quest’anno di pandemia, hanno definitivamente abbandonato la piazza». Anche in occasione dell'ultimo mercatino dell'antiquariato in Prato della Valle si era creata della confusione. Alcuni ambulanti erano stati mandati via con la motivazione della mancanza di spazio.

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