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Maap, un contratto per i lavoratori sfruttati dai caporali

Accordo tra Adl Cobas e al grossista Due Erre sas: assunzione diretta con contratto a tempo indeterminato e senza periodo di prova della gran parte dei lavoratori. Pieretti critico con la Prefettura, unica vera assente nella trattativa

A due mesi dalla denuncia del sistema di caporalato e del grave sfruttamento lavorativo che ha coinvolto una trentina di lavoratori di origine bengalese impiegati all’interno del MAAP dalle cooperative Platinum, Silver, FNA, grazie al lavoro del sindacato Adl Cobas e al grossista Due Erre sas è stato raggiunto un importante accordo: l’assunzione diretta con contratto a tempo indeterminato e senza periodo di prova della gran parte dei lavoratori da parte del grossista.

«Con questo importantissimo accordo raggiungiamo il secondo dei tre obiettivi che ci siamo posti fin dall’inizio di questa vertenza: il primo era allontanare e rendere inoffensivi i caporali; il secondo garantire a chi aveva avuto il coraggio di denunciare il grave sfruttamento e le estorsioni la continuità lavorativa e condizioni d’impiego regolari e dignitose; il terzo recuperare le differenze retributive maturate nel corso degli anni e possibilmente le somme estorte dai caporali per poter lavorare. Con le assunzioni a tempo indeterminato dei lavoratori alle dirette dipendenze della società DUE ERRE siamo riusciti quindi ad evitare quello che troppo spesso è accaduto e tuttora accade in situazioni analoghe: ossia l’espulsione dal luogo di lavoro di chi denuncia, con un effetto perverso di privazione del salario e assenza di ammortizzatori sociali che produce pesantissime ricadute sulle condizioni di vita delle persone (oltre alle spesse quotidiane per sé stessi e le proprie famiglie pensiamo solo all’impossibilità di pagare affitti, mutui, finanziamenti, le ricadute sull’eventuale rinnovo del permesso di soggiorno, l’impossibilità di effettuare rimesse ai familiari ecc.). Ma non solo, siamo riusciti ad evitare la riproposizione dell’appalto come sistema di gestione della forza lavoro e quindi a dare maggiore stabilità e tutele ai dipendenti», spiega Stefano Pieretti di Adl Cobas. «Tutto questo è stato reso possibile dalla determinazione dei lavoratori e dalla chiarezza degli obiettivi che ci siamo posti, ma anche dalla volontà dei titolari della DUE ERRE sas di voltare pagina e dare concretezza a quel principio di responsabilità sociale d’impresa che troppo spesso rimane un significante vuoto. Una scelta non scontata, ma giusta e lungimirante, che ci auspichiamo venga riconosciuta e premiata dai gradi acquirenti del MAAP, grande distribuzione in primis, ed essere seguita anche dagli altri grossisti che hanno appaltato le attività di facchinaggio e cernita di frutta e verdura». Infine una valutazione: «Dobbiamo prendere atto che da parte della Prefettura di Padova, a cui ci siamo immediatamente rivolti perché aprisse un tavolo di mediazione a fronte di fatti così gravi, questa volta non c’è stata quell’attenzione che in molti altri casi abbiamo riscontrato».

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