Chi lavora dovrebbe sempre tornare a casa. Il concetto è tanto semplice da apparire scontato, eppure i luoghi di lavoro nascondono insidie. Il caso della strage della centrale idroelettrica dove ha perso la vita anche il tecnico padovano Adriano Scandellari interroga ancora una volta sul cosa si può fare affinché queste tragedie non accadano. La sicurezza sul lavoro è regolamentata da normative di legge obbligatorie e anche i soggetti formatori per i corsi in materia di sicurezza sul lavoro rispondono a quanto stabilito dalla normativa vigente. A Padova, c’è uno dei migliori centri autorizzati in tal senso e si trova in zona industriale. È Formorienta Srl, centro di formazione certificato ISO 9001:2015 e autorizzato, ope legis, ai sensi del D.Lgs.81/08 e s.m.i. e degli Accordi Stato-Regioni. “La nostra mission è orientare e allenare i lavoratori verso la sicurezza comportamentale consapevole” spiega il titolare di Formorienta Srl Simone Marzola che dal 2012 ha esperienza diretta sul campo della sicurezza sul lavoro. “Il nostro obiettivo come centro di formazione incontra quello dell’azienda che ci interpella - spiega Marzola - che è offrire una soluzione completa e innovativa alle crescenti esigenze di formazione efficace per la salute e la sicurezza sul lavoro, oltre a strumenti concreti per la crescita e lo sviluppo delle risorse umane. Investire nella sicurezza e nel benessere dei dipendenti è fondamentale - sottolinea Simone Marzola - e abbiamo tante aziende che ci hanno scelto come partner per aiutarle a creare ambienti di lavoro più sicuri e salutari”. Formorienta ha 95 corsi a catalogo e si avvale di una trentina di formatori e consulenti specializzati. Nel 2023 ha formato 1200 persone con 100 interventi personalizzati. Tra le attività formative ci sono i corsi obbligatori per Lavori, Preposti, RLS, RSPP, addetti all’Antincendio e al Primo soccorso condotti da medici istruttori accreditati. Molto importanti, anche in questo caso, sono le prove di addestramento pratico che devono essere svolte in aree attrezzate per consentire ai partecipanti di sperimentare vari scenari di intervento. “Il lavoro è una parte preponderante e spesso totalizzante della nostra quotidianità - conclude Marzola - e conoscere i rischi a cui ci sottoponiamo ed esponiamo deve diventare un abito mentale, uno stile di vita esso stesso, una forma mentis. Serve un cambio di comportamento. Per farci dire anche di no, un no preventivo, se alcune circostanze possono risultarci fatali”.