Economia

Tassa di soggiorno, Dal Negro dell'Anci: “Nessun obbligo di applicazione”

Il presidente regionale dell'associazione che riunisce i Comuni veneti tiene a precisare gli obiettivi e le modalità con cui potrà essere applicata la tassa di soggiorno, senza obblighi per le municipalità e l'assicurazione che le risorse ricavate saranno destinate alla promozione turistica

Redazione 13 maggio 2011 16:13

Dopo l'intesa di programma raggiunta nei giorni scorsi tra Anciveneto (Associazione nazionale Comuni italiani) e il sindaco di Padova nonchè vicepresidente dell'Anci nazionale Flavio Zanonato che prevedeva tra gli altri, l'obiettivo di introdurre la possibilità per i comuni veneti di applicare la tassa di soggiorno, il presidente di Anciveneto Giorgio Dal Negro ritorna su questo acceso argomento che ha suscitato più di qualche aspra critica nel panorama politico e del settore turistico locale.

“Forse non si vuole capire il problema – esordisce Dal Negro - Ingiusto è che un Comune possa applicare la tassa di soggiorno e il Comune confinante, magari con buona capacità ricettiva, non possa fare altrettanto. Tanto è vero che nell'incontro in Regione gli imprenditori, organizzati nelle varie associazioni di categoria, pur manifestando contrarietà alla tassa, ne hanno visto con favore l'eventuale apertura a tutti i Comuni veneti essendo non solo le municipalità ma la stessa Regione Veneto a vocazione turistica”.

Il presidente di Anciveneto tiene a precisare che nessuna municipalità avrà l'obbligo di applicazione, ma semplice facoltà da coordinare e concordare con il territorio. “Risulta che più di un Comune, anche capoluogo, stia preparando la tassa – aggiunge Da Negro - assicurando però gli operatori che le risorse ricavate saranno destinate alla promozione turistica. Anci promuove proprio questo e il direttivo è impegnato a coordinare iniziative comuni per interessi comuni, magari tra capoluogo e municipalità confinanti”.