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Va in scena il Vinitaly, i vini dei colli Euganei si confermano un’eccellenza

«Il vino consente di identificare un territorio in maniera precisa e puntuale» e non dev’essere demonizzato, anzi. Il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini continua: «Le prossime elezioni europee rappresentano un'opportunità per un radicale cambio di politiche e di prospettiva»

Il Veneto è la prima Regione a livello nazionale in termini di export di vino, con un giro d’affari che si avvicina ai 3 miliardi di euro all’anno. «Ora la sfida è consolidare tale primato», sottolinea Cia Padova alla vigilia del taglio del nastro del Vinitaly, in programma alla Fiera di Verona dal 14 al 17 aprile. Il Consorzio Tutela Vini dei Colli Euganei, peraltro, registra dei risultati lusinghieri per quanto riguarda l'imbottigliamento: +4% per il Fior d’Arancio Spumante (2023 su 2022), + 10% per il Colli Euganei Rosso, + 7% per il Serprino. «Si tratta dei nostri tre maggiori pilastri – osserva il presidente dello stesso Consorzio, Gianluca Carraro – Rispetto al trend generale, in occasione dell’ultima vendemmia i vini degli Euganei hanno mantenuto ottime performance quantitative e qualitative». Merito anche della «particolare orografia dei Colli e di una costante ventilazione sugli stessi. Da qui in avanti siamo chiamati ad investire sulle nostre tipologie di punta al fine di raggiungere sempre più appassionati, pure nella logica di un turismo lento e sostenibile».

La presenza dello stand Cia

In questo quadro Vinitaly rappresenterà dunque la vetrina delle eccellenze vitivinicole del territorio: Cia sarà presente nel Padiglione 10, stand C3. Nello stesso stand, tra le tante attività, verrà allestita una mostra permanente dei vini delle aziende biologiche targate Anabio-Cia, in una vera e propria enoteca dedicata. «Nonostante l’emergenza climatica che pesa sulla produzione, l’inflazione che incide sulla spesa e le politiche restrittive dell’Ue, il vino padovano resta un segmento fondamentale per il Made in Italy – commenta il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini – Ovvero, un capitale che va tutelato e protetto da attacchi e tesi allarmistiche».

«L’occasione buona per fare squadra»

Il Vinitaly, allora, «sarà l’occasione buona per fare squadra, promuovendo le etichette dei nostri agricoltori sui mercati e tra i consumatori. Le organizzazioni agricole, assieme alle Istituzioni – aggiunge Antonini – sono chiamate a sostenere il comparto quale asset strategico in termini economici, culturali e turistici». Se peraltro consideriamo che con 72 milioni di presenze (oltre il 70% stranieri) il Veneto è la prima Regione d’Italia quanto a flussi turistici, «il vitivinicolo ha ancora ampi margini di crescita: l’enoturismo è davvero una delle carte vincenti. Non solo.

«Il vino consente di identificare un territorio in maniera precisa e puntuale» e non dev’essere demonizzato, anzi. Il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini continua: «Le prossime elezioni europee rappresentano un'opportunità per un radicale cambio di politiche e di prospettiva».

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