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Lega e FdI: «Giordani un podestà. Minaccia di querele chi fa il proprio lavoro di opposizione»

I consiglieri del centrodestra replicano al sindaco dopo lo sfogo di sabato scorso, in cui aveva parlato di vie legali nei confronti di chi avrebbe diffuso bugie sul progetto del tram

«Quello di Giordani è un plateale cambio di passo. Aumenta il conflitto e non si giustifica. Anche perché noi facciamo il nostro mestiere di consiglieri d'opposizione, non diciamo bugie e tutto quello che diciamo lo supportiamo con carte e documenti. Quindi speriamo di essere querelati, anche se non sappiamo per quale reato se non quello di lesa maestà». L'opposizione compatta replica al sindaco Sergio Giordani, che sabato scorso, durante la conferenza stampa convocata per annunciare nuovi fondi per il tram, ha perso la pazienza e minacciato di querelare chiunque continuasse a diffondere bugie sui progetti del Sir 2 e del Sir 3. Seppur non in maniera chiara, Giordani ce l'aveva più con qualche imprenditore che con l'opposizione, comunque chiamata in causa perché continua a sostenere che l'amministrazione i fondi del Pnrr ottenuti per il tram dovrà restituirli: «Dubitiamo fortemente che l'opera sia pronta per il 2026, quindi in quel caso i soldi dovranno tornare indietro» hanno detto anche oggi, 5 giugno

I fatti

Giordani sabato scorso ha mostrato tutto il suo risentimento per alcuni articoli pubblicati su alcuni quotidiani nazionali, in cui in sostanza emerge come Padova rischi di non rispettare i tempi previsto dal Pnrr, andando incontro alla restituzione dei fondi. Alcuni di questi articoli riprendono anche la tesi dell'opposizione, oltre che di alcuni ingegneri che da un paio d'anni continuano ad evidenziare tutti i loro dubbi sia sull'efficacia del progetto, sia sulla riuscita. Tra loro c'è Leonardo Cetera, che è tra i realizzatori della prima linea e Antonio Conte, ex direttore di Aps, "padrino" della prima linea del tram e ultimamente candidato nelle liste di centrodestra alle elezioni, contro Sergio Giordani. «Crediamo che Giordani si stia comportando da podestà - replicano i consiglieri d'opposizione, Matteo Cavatton, Elena Cappellini ed Enrico Turrin di Fratelli d'Italia, insieme ad Eleonora Mosco e Ubaldo Lonardi della Lega (col sostegno anche dei "peghiniani") - .Dimentica che il ruolo dell'opposizione è quello di critica e questo non costituisce reato. In più, non abbiamo mai detto bugie sul tram, tant'è che questi fondi che arrivano in più testmoniano come i costi siano cresciuti, esattamente come avevamo sostenuto noi tre mesi fa. Possiamo avere opinioni diverse, ma arrivare a minacciare querele dimostra come sia inadeguato a governare una città come Padova. In più, non ha portato nuove argomentazioni, ma solo comunicato l'arrivo di altri soldi, che è assolutamente nella prassi visti gli aumenti dei costi. Quindi non arrivano perché Giorgia Meloni e Matteo Salvini stanno dalla sua parte, ma perchè dal governon c'è una leale collaborazione con tutte le amministrazioni. Quello di Giordani è un grave attacco all'articolo 21 della Costituzione». «E a questo punto ci chiediamo se i padovani sono consapevoli di aver votato per un sindaco fascista e dittatore» chiude (e chiede) Elena Cappellini, consigliera di Fratelli d'Italia

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