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"Non una di meno": nessuno spazio a chi nega l'aborto

In piazza la "rete rosa" che ha lanciato non solo le prossime iniziative ma la richiesta che in città non ci sia spazio per anti abortisti

Un presidio per lanciare le giornate di mobilitazione che animeranno 8 e 9 marzo. Circa un centinaio di persone hanno volantinato e condiviso i principi che animano queste giornate in difesa dei diritti delle donne e contro la manifestazione antiabortista annunciata per il 9 e autorizzata dalla Questura. 

«Per noi è importante rimarcare la continuità - spiegano le attiviste di Non Una di Meno - tra la giornata dell'8 e quella del 9. Non è solo una contromanifestazione per noi ma una vera e propria manifestazione in cui sosterremo di volere preservare la 194 ma ribadire la necessità che si vada ben oltre la 194, denunciando il dato del 70% di medici obiettori in Veneto». 

Anche l'assessora alle politiche sociali, Marta Nalin, si è unita alle donne in piazza e oltre a rimarcare l'impossibilità dell'amministrazione di intervenire in merito della manifestazione che evidentemente non condivide, rimarca gli aspetti che animano questa mobilitazione. 

La giunta comunale

Con una nota, si è espressa anche la Giunta in merito alle manifestazioni che si terranno a Padova, sabato: «Consideriamo Padova una città europea, dove la libertà di espressione è un diritto primario. È altrettanto chiaro che il diritto di manifestazione deve sempre conciliarsi con la serenità della comunità cittadina, che va difesa e tutelata. Premesso ciò, noi ci schieriamo totalmente dalla parte delle donne, della loro autodeterminazione e delle conquiste suggellate dalla volontà popolare e sancite dalla legge dello stato. Sono conquiste divenute da decenni un patrimonio comune e vanno difese. Il nostro impegno su queste tematiche così delicate è massimo e sarà sempre più forte nelle azioni concrete di educazione, prevenzione e accompagnamento. Sul corteo contro la 194 previsto per il giorno 9 marzo non possiamo che ribadire che le modalità sulla gestione dell’ordine pubblico e sul diritto di manifestazione sono esclusiva prerogativa del Questore. Rispettando profondamente questa competenza, come Amministrazione abbiamo comunque avanzato la richiesta che le scelte delle Autorità preposte siano attente alla serenità pubblica, alla vivibilità della città e alla fruizione dei suoi servizi essenziali. Da questo punto di vista tutta la vicenda democratica della nostra città esprime vari esempi di buon senso ed equilibrio che siamo certi saranno tenuti anche stavolta in considerazione». 

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