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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Cittadella, Stefano Negro: «Sento che il gol è nell'aria, speriamo arrivi presto!»

Il centrale difensivo granata, partita dopo partita, si sta rivelando uno dei migliori a disposizione di mister Gorini

La partita a scacchi con Mastrantonio è ancora da definirsi, ma intanto Stefano Negro si sta divertendo a mettere in scacco le punte della Serie B. Prima Moncini, poi Brunori e sabato non uno, ma ben tre: Pecorino, Merkaj e il gigante Odogwu. Diciamo che il centrale difensivo arrivato ad ottobre da svincolato via Pordenone, ci ha messo poco a conquistare il cuore di Gorini, come ha riconosciuto lo stesso tecnico granata: «Onestamente è una sorpresa anche per me. Ha dovuto mangiare un po' polvere, ma la sua fame è di esempio per tutti». Negro incassa e porta a casa i complimenti del suo tecnico, proiettandosi sul futuro. «Ho fame, ha ragione Gorini. Il motivo? É da tanti anni che aspettavo la serie B. Ora la fame si è accumulata, accumulata, accumulata e son contento di riuscire a giocare nonostante sia arrivato in corsa. Ovviamente all'inizio non ero nelle migliori condizioni ma adesso pian piano, partita dopo partita, sto cercando di prendere anche la condizione. Oggi non mi sono venuti i crampi che mi erano venuti a Palermo, è un passo avanti. Sono contento di fare parte di questa squadra e di giocare con questi ragazzi».

Quanto è importante Gorini per un difensore come te? «Sicuramente il mister mi aiuta tanto. Non è un caso che negli anni in cui ho fatto meglio ho sempre avuto allenatori che erano difensori centrali. Sono gli unici che riescano ad aiutare i giocatori come noi, dando i consigli giusti in ogni occasione. A livello tattico fornisce consigli su ogni minimo dettaglio: sia prima che durante la partita, non trascurando il lato  emozionale. Il fatto che abbia giocato nello stesso ruolo vuol dire che capisce: oggi ci diceva di stare più concentrati negli ultimi minuti perché sa che sono i momenti in cui si prendono più gol. e niente quindi è una mano in più che fa solo bene per noi». 

A proposito di occasioni, Pitta ti pagherà la cena dopo l'assist? «Vero, Pittarello potrebbe offrirmi una cena. Tra l'altro avevo una cena in ballo anche con Beppe (Carriero ndr) che ho perso, quindi la cena che mi deve il Pitta la girerò a Carriero!»

E questo Cittadella dove può arrivare? «Con ragazzi umili, intelligenti, con fame come dicevano prima, si riesce ad arrivare ad obiettivi che in altre squadre non raggiungeresti perché non ci sono questi aspetti che ho appena elencato. Questa squadra secondo me può arrivare a cercare di vincere tutte le partite. Poi ovviamente non sarà possibile perché purtroppo nel calcio c'è la componente episodica, la componente fortuna, gli avversari, però noi ci proveremo a farlo sempre. Anche sabato, dopo l'1-1, reagire non era per nulla scontato. Non so se avete notato, ma c'era parecchio vento contro nel secondo tempo, sembrava una gara in salita e andare ancora a segnare secondo me è stata una prova di grande carattere». 

Dici di non ispirarti a nessuno, però in campo qualche movenza come quello con il numero 13 di Lazio e Milan, ce l'hai. «Che esagerazione! A livello di modello cerco di non paragonarmi a nessuno, proprio perché farlo con gente che ha fatto un altro calcio rischia di toglierti qualcosa. Sicuramente Nesta è stato un modello, lui come tanti altri. Io arrivo dalla serie c, ora sono in serie b e voglio cercare di prendere ciò che posso da chi mi sta vicino. Quando vedo che mi manca qualcosa cercare di "rubarlo" a chiunque, attaccanti inclusi». 

Magari è arrivato il momento di un gol? «La palla di Danzi era perfetta, solo che non sono riuscito a tenerla giù perché non ho saltato abbastanza presto per potergli dare la forza per segnare. Spero tanto di fare gol presto, perché lo sento nell'aria che sta per arrivare».

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