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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Cittadella, Luca Pandolfi: «Con lo spirito messo a Palermo possiamo toglierci belle soddisfazioni»

La rete decisiva di Palermo è un deja-vu per l'attaccante granata. Anche nel 2020 la punta campana aveva punito al Barbera i rosanero con la maglia della Turris

L'ha fatto di nuovo. Come nel 2020 con la Turris, con una differenza: la porta. Luca Pandolfi ha evidentemente qualche conto in sospeso un grande con il Barbera e con il Palermo. La rete del 97' di domenica ha spedito in pienissima zona playoff il Cittadella di Gorini gettando nello sprofondo la squadra di Corini. E l'indomani del suo primo gol in B, Pandolfi è ancora euforico: «Aspettavo questo gol da tantissimo tempo», riconosce con gli occhi ancora che brillano il numero 7 granata. «Sapevo che prima o poi il primo gol in B sarebbe arrivato. Già in passato con la Turris avevo segnato al Barbera, credo fosse destino tornare a farlo con la maglia del Cittadella. Mi è sembrato un deja vu: anche con la Turris ero entrato a fine primo tempo e al 90' ecco il mio gol partita, quella volta di piede».

Un deja-vu insomma. «Quel gol mi lanciò tra i professionisti, innegabile». 

A chi dedichi questo gol? «A mia moglie Stefania, ai miei figli Francesco ed Emmanuel, a tutte le persone che mi sono sempre vicino. Mia madre è senza voce dopo il mio gol».

Anche dal campo avevate la sensazione di potercela fare al Barbera?  «Negli ultimi 15'-20' andiamo meglio degli altri. É la nostra forza, il nostro spirito. Combattiamo dal 1' all'ultimo minuto, perché è nella nostra indole».

Un colpo di testa che nel tuo repertorio sembra che tieni nascosto. «In realtà sono molto valido di testa, anche se ho fatto più gol di piede».

Come è nato il gol? «Ai miei compagni chiedo sempre delle palle spioventi, alte, per andare in terzo tempo. Rompo un po' le scatole in allenamento, ma non era preparato».

Una rete di grande peso specifico. «Verissimo, perché ci fa accomodare nella zona più tranquilla, lontani dal caldo di quella salvezza».

I festeggiamenti sono proseguiti anche alla sera? «Abbiamo mangiato una pizza a Palermo con l'intera squadra. Siamo davvero un bel gruppo, affiattato. Mi sto trovando molto bene in questo team, siamo davvero una famiglia».

Porterai le paste alla ripresa degli allenamenti mercoledì? «Penso proprio di si».

Con chi hai legato di più nel gruppo? «Ho legato tantissimo con Pittarello, Magrassi e Maistrello. Poi scherzo con tutti, non ci sono clan o gruppetti, mi trovo davvero bene con tutti».

E Gorini, cosa vi ha detto nel post? «Spero sia molto molto contento. Era felice perché mi sono sbloccato e pregusta la mano che posso dare alla squadra. Peccato per le due gare saltate contro la Cremonese ma ora sono molto più tranquillo. Contro il Brescia sono rientrato dopo un allenamento con i compagni».

Sei l'undicesimo marcatore stagionale. Che cosa ne pensi? «Lo so, è un bel dato. Ci aiutiamo tutti a vicenda».

Dove può arrivare questa squadra? «Con lo spirito messo a Palermo o con la Sampdoria ci possiamo togliere belle soddisfazioni».

Tra le squadre affrontato finora, chi ti ha impressionato di più? «Il Catanzaro è forte, perché ha la sua identità. Anche il Parma è una grande squadra, ha trovato la continuità che mancava l'anno scorso. Sicuramente il campo di Lecco è stato penalizzante per i ragazzi di Pecchia».

Un modello come giocatore? «Il mio idolo da bambino era Cristiano Ronaldo, oggi guardo Morata».

Tatticamente dove ti trovi meglio? « Ovunque, basta aiutare la squadra. Con il Lecco, ad esempio sono entrato ed ho fatto il quarto di centrocampo. É vero che se gioco vicino alla porta, mi sento più a mio agio, al tempo stesso posso fare l'esterno d'attacco. Posso fare anche uno dei due trequartisti».

«».

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