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Martedì, 30 Aprile 2024
Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Personaggi illustri padovani: Bartolomeo Cristofori, l'inventore del "fortepiano"

Cembalaro, organaro e liutaio, fu uno dei più famosi costruttori di clavicembali del suo tempo. Stiamo parlando di Bartolomeo Cristofori: nato a Padova il 4 maggio 1655, è considerato l'inventore del "fortepiano", principale precursore del pianoforte. 

Cristofori nacque nella città del Santo dall'unione di Francesco Cristofori e Laura. Venne battezzato nella chiesa di San Luca Evangelista il 6 maggio e a padrini ebbe il signor Camillo Chinoni e la signora Lina Pani che lavorava a servizio della nobildonna Laura Papafava. Della sua infanzia e della vita padovana si sa ben poco, se non che il lavoro come cembalaro fruttò al Cristofori una grande notorietà, tanto da venire chiamato al servizio dal principe Ferdinando de' Medici, figlio dell'allora granduca di Toscana Cosimo III, grande amatore degli strumenti musicali ed esperto clavicembalista. Ferdinando incontrò probabilmente il padovano durante uno dei suoi numerosi viaggi nell'Italia settentrionale, verso il 1688. Furono forse i Papafava stessi a spalleggiare il cembalaro nell'importante ruolo propostogli nella città di Firenze.

L'attività fiorentina è testimoniata dal nutrito carteggio mediceo che ci restituisce un Cristofori impegnato nella costruzione e nel trasporto di strumenti. Spinette, clavicembali (quello in cipresso pagato 597 lire nel 1692), ma anche organi e strumenti ad arco. Tra le varie commesse del duca Ferdinando ci fu quella di un nuovo strumento che percuotesse le corte anziché pizzicarle. Tra prototipi e sperimentazioni, gli strumenti, i fortepiani "di nuova invenzione" definitivi del Cristofori uscirono attorno agli anni venti del Settecento, ossia in seguito alla morte del mecenate mediceo avvenuta il 30 ottobre 1711, quando il padovano continuava a lavorare presso la corte come costruttore e curatore delle crescente collezione di strumenti dei Medici senza esimersi dal soddisfare commesse private.

Tra i tre fortepiani del Cristofori giunti fino a noi spicca quello del 1722, appartenuto dapprima a Benedetto Marcello, poi al fratello Alessandro che lo lasciò in eredità alla cugina contessa Lucia Cittadella Rapti poi passato ai conti Giusti di Padova ed ora conservato nel Museo degli strumenti musicali di Roma. Tra i suoi allievi spicca Giovanni Ferrini che lavorò poi alla corte di Spagna e Domenico Del Mela, primo costruttore di un fortepiano verticale.

Bartolomeo Cristofori morì a Firenze il 27 gennaio del 1732 nel territorio parrocchiale della chiesa di San Jacopo tra i Fossi dove venne redatto l'atto di morte e poi sepolto a Santa Croce. Si conserva un'unica immagine del cembalaro padovano: l'autore ignoto ha ritratto in piedi il Cristofori, accanto ad uno strumento a tastiera mentre regge un foglio con lo schema della meccanica a martello e la scritta "Bartholomaeus Cristof", mentre sullo sfondo, attraverso una finestra, si estende la città di Firenze. Ritrovato nel 1934 venne distrutto con il museo degli strumenti musicali di Berlino dov'era ospitato. Se ne conservano solo alcune riproduzioni.

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