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Prandina, gli architetti contro l'idea di Giordani del park interrato e auditorium

Lunga lettera del presidente dell'Ordine, che ricorda i risultati di Agenda 21 ed evidenzia come il Pnrr non debba per forza velocizzare vecchi progetti nei cassetti di Palazzo Moroni

In riferimento alla recente proposta e suggestione del sindaco Sergio Giordani di realizzare un auditorium da 1000 posti e un parcheggio interrato nell’area dell’ex caserma Prandina, l'Ordine degli Architetti della Provincia di Padova interviene per ribadire alcuni punti che ritiene siano di estrema importanza nell’affrontare la decisione su quale destino attribuire a quest’area che risulta costituire un’opportunità fondamentale per la città.

La lettera

«Innanzitutto ricorda come sia opportuno tenere in considerazione le Linee Guida emerse dal lungo percorso di confronto svolto da Agenda21 con le varie parti interessate - scrive il presidente, Roberto Righetto - .Anche recentemente si è svolto inoltre un incontro pubblico “Padova Oggi e Domani -Che ne sarà della ex-caserma Prandina?”, tenutosi Sabato 22 Ottobre, presso la Casetta del Parco Cavalleggeri, alla presenza di numerose realtà che promuovono la richiesta di un parco pubblico polifunzionale, e dell’Amministrazione comunale nella figura degli Assessori Ragona e Micalizzi, nel corso del quale vi è stata un’ampia e sentita condivisione dei temi e delle istanze.Punti fermi che a nostro avviso dovranno essere tenuti come base dell’intervento sono: l’importanza di preservare il più possibile gli spazi aperti esistenti, l’attenzione al valore architettonico di alcuni manufatti presenti, che dovranno essere recuperati e messi in grado di dare risposte alle esigenze della collettività mediante un intervento di rifunzionalizzazione, pensando anche a possibili ibridazioni ed aggiunte (si pensi all’intervento della ElbePhilarmonie di Amburgo di Herzog e de Meuron), la riduzione al minimo degli spazi per le auto, che potranno essere realizzati a raso mediante un posteggio integrato nel verde, paesaggisticamente ben inserito, e la cui dimensione potrà essere ridotta nel tempo grazie al potenziamento della mobilità urbana pubblica e ai nuovi sistemi di trasporto intelligente, peraltro già previsto con l’avvio del progetto per la nuova linea del Metrobus Sir2, L’integrazione dell’intervento con l’adiacente Parco delle Mura e creazione di un passaggio pedonale protetto in grado di permettere un accesso diretto e sicuro al centro città. La chiave di tutto si trova a nostro avviso nell’operare con al centro ben chiaro il tema della Reversibilità degli interventi, in grado di determinare la possibilità di una continua evoluzione dell’area, in grado di dare risposte alla variazione delle esigenze e quindi delle domande espresse dalla comunità locale»

L'appello e il concorso di idee

«Per questo poco si sposa con il concetto di reversibilità dell’intervento l’idea di un parcheggio interrato in quanto anche se sotterraneo costituisce un intervento “pesante” e per lo stesso motivo men che meno quella di un edificio a garage multipiano fuori terra - chiude Righetto - .Agire in un contesto delicato come quello del centro storico richiede grande sensibilità e la capacità di prevedere interventi leggeri e reversibili nel tempo. In quanto al metodo con cui ciò può essere effettuato l’Ordine suggerisce inoltre il ricorso allo strumento del “Concorso di progettazione a due gradi”, aperto anche ai giovani e con assegnazione al vincitore dei servizi di progettazione dei gradi successivi. Detto strumento può infatti essere l’occasione per reperire più idee progettuali diverse. Si tratterebbe di un segnale di inversione di tendenza rispetto alla prassi che si è instaurata di recente di evitare i concorsi di progettazione per l’esigenza di avere dei progetti pronti per reperire i fondi del Pnrr. Una prassi che ha certamente velocizzato i tempi, ma che ha privato la città della possibilità di disporre di più idee progettuali tra cui scegliere per andare a realizzare alcuni degli interventi chiave per l’evoluzione futura della città».

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