rotate-mobile
Cronaca Montà

"Carcere? No, lavoro!", nuovi addetti all’igiene ambientale formati all’Icat di Padova

Stefania Pasqualin: “Nuove e concrete prospettive di inserimento lavorativo come strumento di contrasto alla recidiva. 10 di loro saranno impiegati, a partire dalla prossima primavera, in un part time presso la Cooperativa Solidarietà”.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Alla voce “formazione” del loro curriculum, 25 detenuti dell’ICAT della casa circondariale dei Due Palazzi di Padova possono ora scrivere: “Addetto all’igiene e ambientale” con tanto di attestato. A renderlo possibile è stata la Cooperativa Solidarietà di Padova, cooperativa sociale di tipo B operante da oltre 30 anni in Triveneto, che ha promosso il percorso formativo pilota in collaborazione con UO Sanità Penitenziaria ASL 16 di Padova e lo ha interamente finanziato.

“Questo attestato è una carta da giocare per il futuro fuori al carcere” – ha dichiarato la Direttrice della Casa Circondariale dei Due Palazzi Antonella Reale nel corso della cerimonia di consegna degli attestati professionali ai 25 detenuti, svolta stamattina nella “Sala ricreativa” ICAT (Istituto Custodia Attenuata per Tossicodipendenti). “Questa esperienza è stata unica poiché realizzata in un contesto quale quello dell'ICAT, che è unico nel Triveneto. Abbiamo così dato una risposta e una prospettiva concreta a quei detenuti che chiedono percorsi di formazione per la futura occupazionalità, strumento principe per contrastare il rischio di recidiva dei reati e favorire il loro reintegro nella società.".

Secondo i dati di Italia Lavoro, infatti, il reinserimento degli ex detenuti con il conseguente abbassamento della recidiva, può produrre un risparmio per la collettività di 157 euro al giorno.

“Oggi per alcuni di loro – hanno annunciato il presidente della Cooperativa Solidarietà Stefano Bolognesi e la vicepresidente Stefania Pasqualin sono state ipotizzate nuove prospettive di reinserimento sociale e lavorativo: la Cooperativa Solidarietà ha chiesto l’autorizzazione alla Direzione del Carcere, da un lato di proseguire la formazione per conseguire la qualifica di “preposto”, ossia con la responsabilità di organizzazione delle squadre di lavoro, spendibile in qualsiasi attività lavorativa; dall’latro, di rendere l’esperienza formativa permanente. Altri 10 detenuti, invece, a partire dalla primavera prossima potranno essere impegnati nella pianificazione delle sostituzioni estive e occupati con un part time all’interno delle squadre della nostra Cooperativa: metteremo a disposizione un mezzo di trasporto per gestire le trasferte da e per il carcere, offrendo loro la possibilità di un lavoro all’esterno dei locali di detenzione. La buona accoglienza di questo progetto ci conferma nella convinzione che la cultura del lavoro diffusa può restituire dignità e favorire l’integrazione sociale di persone svantaggiate. Grazie alla rete di collaborazione tra Cooperativa Solidarietà e i suoi partners e consulenti, UO Sanità Penitenziaria ASL 16 di Padova, Direzione dei servizi sociali dell’ULSS 16 e Direzione del Due Palazzi, abbiamo creato una possibile prospettiva futura per queste persone, a costo zero sia per l’amministrazione penitenziaria che per la PA e con un vantaggio sociale ed economico per tutta la collettività”.

I detenuti hanno affrontato 4 moduli formativi di 16 ore complessive dedicate ai temi della sicurezza, alle conoscenze tecniche di prodotti chimici, attrezzature e macchinari, a diritti e doveri dei lavoratori. Peraltro, la formazione generale sulla sicurezza è riconosciuta sia da imprese profit sia da organizzazioni no profit su tutto il territorio nazionale, ha durata di 5 anni e sgrava i futuri datori di lavoro da un costo ed un onere formativo che sono obbligatori per legge.

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il Responsabile Area Pedagogica della Casa Circondariale di Padova Domenico Cucinotta, l'Educatrice UO Sanità Penitenziaria ASL 16 di Padova Sonia Calzavara, la Responsabile Ufficio Sociale e progetti di inserimento lavorativo Cooperativa Solidarietà Giovanna Ferrari, il coordinatore dei consulenti della Cooperativa per il Sistema di gestione qualità ambiente e sicurezza e del medico competente per la sorveglianza sanitaria e titolare “Nobili e Associati” Carlo Nobile.

La Cooperativa Solidarietà (cooperativa sociale di tipo B) opera dal 1982 nel Triveneto E’ specializzata nella pulizia industriale e sanitaria e dà lavoro a circa 400 persone, tra cui circa 90 extracomunitari da 16 paesi diversi e un centinaio di persone dai servizi socio sanitari del territorio del Veneto (SERT, Servizio Integrazione Lavoro), dal Ministero di Grazia e Giustizia e dal Carcere di Padova, considerando i soggetti deboli definiti tali dalla Comunità Europea. Svolge soprattutto attività di pulizia sanitaria e industriale, logistica, facchinaggio, servizi cimiteriali e disinfestazione nelle aree di Padova, Venezia e territori limitrofi in ospedali, case di riposo, Comuni, aziende municipalizzate, ecc.

Ha come mission aziendale "la progettazione e realizzazione di percorsi di integrazione sociale e lavorativa, finalizzati a promuovere il benessere della collettività".

Fin dalla costituzione, la Cooperativa Solidarietà si è posta la finalità di promuovere, sostenere e diffondere l'idea di Impresa Sociale, capace di coniugare competenze manageriali e obiettivi sociali: uno spazio dove economia e solidarietà convivono e si rafforzano e dove il lavoro diventa uno strumento di promozione della dignità umana, di valorizzazione massima di ogni individuo e di miglioramento della qualità della vita di persone deboli e sole.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Carcere? No, lavoro!", nuovi addetti all’igiene ambientale formati all’Icat di Padova

PadovaOggi è in caricamento