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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Montà

Carceri, Lisiapp: 5 suicidi anche tra le guardie penitenziarie

Negli istituti di pena del Veneto sono ristretti complessivamente 3.284 detenuti (3.081 uomini e 215 donne), a fronte di una capienza regolamentare di 1.915

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

"Le carceri italiane sono fuori dalla costituzione". Ad affermarlo è il segretario generale del Lisiapp (Libero sindacato appartenenti alla polizia penitenziaria) Mirko Manna, fa ben capire la gravità della situazione in cui si trovano i penitenziari italiani. Il sovraffollamento resta il dato più impressionante: 68mila persone stipate in spazi pensati per contenerne poco più di 47mila (la cosiddetta capienza regolamentare).

In teoria, mettendo letti a castello al posto delle brande, si può arrivare a comprimere nelle celle ben 67.707 persone. Oltre a pregiudicare la vivibilità delle carceri, il sovraffollamento ha gravi ripercussioni anche sulla salute degli operatori di polizia penitenziaria (la promiscuità favorisce il diffondersi di malattie da parte dei detenuti) e le centinaia di aggressioni gratuite dei reclusi ai danni degli operatori.

E di carcere si può anche morire. Nei primi otto mesi del 2011 ben 5 casi di suicidi da parte degli agenti. L’ultimo in ordine di tempo il 2 luglio dove un assistente di polizia penitenziaria si è suicidato nel suo paese di origine nel crotonese. "La carenza di personale di polizia penitenziaria, che in base alle stime elaborate da noi - sottolinea Manna - gli organici sono sotto dimensionati di circa 6mila unità". Il che rende difficile la gestione delle carceri (spesso un solo agente deve sorvegliare un’intera sezione), comporta turni massacranti e si ripercuote, ancora una volta, sulla vivibilità dei penitenziari italiani.

Una macchina, peraltro, estremamente costosa: la spesa media giornaliera pro capite per ogni detenuto è di 113 euro. 7,36 euro sono spesi per il cibo, l’igiene, l’assistenza e l’istruzione dei detenuti; 5,60 euro per la manutenzione delle carceri; 4,74 euro per il funzionamento delle strutture (elettricità, acqua, etc.). Irrisorie le cifre spese per il "trattamento della personalità ed assistenza psicologica" (otto centesimi al giorno), mentre per le "attività scolastiche, culturali, ricreative, sportive", vengono spesi 11 centesimi al giorno per ogni detenuto.

"Per entrare nel dettaglio dell’emergenza sovraffollamento degli istituti di pena nelle regioni italiane, esordisce Luca Frongia, segretario generale aggiunto Lisiapp , negli istituti di pena del Veneto sono ristretti complessivamente 3.284 detenuti (3.081 uomini e 215 donne), a fronte di una capienza regolamentare di 1.915. In Lombardia sono detenute 9.053 persone (delle quali 4.083 straniere) a fronte di una capienza di 5.652 posti, e ancora in Piemonte dove crescono le aggressioni al personale di polizia a fronte di 3.634 posti, nei 13 carceri regionali vi sono 5.212 detenuti, il 43% in più rispetto alla capienza prevista. Inoltre le carceri toscane non fanno eccezione".

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