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Cronaca

Dentro e fuori dal carcere non per recidiva ma per lavoro: la rieducazione al Due Palazzi

Al via l'inserimento lavorativo di dieci detenuti dell'ICAT con la Cooperativa Solidarietà per la prima esperienza del nuovo progetto rieducativo in Triveneto

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Quattro mesi di assunzione a tempo determinato. Una "semplice" sostituzione per ferie, che consente però a dieci detenuti di uscire dalle mura del carcere e di imparare un mestiere, avere un'occupazione, percepire uno stipendio: un vero percorso di rieducazione e recupero della persona, sul piano della sicurezza sociale e dell'indipendenza economica. A renderlo possibile è la Cooperativa Solidarietà, cooperativa sociale di tipo B operante da oltre 30 anni in Triveneto, che impiegherà gli "Addetti all'igiene ambientale" all'interno di alcuni cantieri.

È questo l'ultimo tassello, in ordine di tempo, del progetto di reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti che la Cooperativa Solidarietà di Padova sta finanziando e portando avanti in stretta collaborazione con UO Sanità Penitenziaria ULSS 16 e con la Direzione dell'ICAT.
Il 1 giugno inizia l'impiego a tempo determinato per dieci detenuti che stanno scontando una pena breve all'interno dell'ICAT, la sezione a custodia attenuata della casa circondariale dei Due Palazzi che ospita per lo più detenuti con problemi di alcolismo o tossicodipendenza. Quattro di loro hanno già ottenuto, a ottobre 2015, la qualifica di "Addetto all'igiene ambientale" grazie al corso di formazione sperimentale attivato in carcere dalla Cooperativa; gli altri sei usufruiranno della formazione con un affiancamento on the job durante i primi quindici giorni di attività.
I turni di lavoro si svolgeranno tra le 5 del mattino e le 23 di sera: tutti i giorni i detenuti saranno prelevati in carcere da due mezzi messi a disposizione dalla Cooperativa Solidarietà, condotti nei cantieri (uffici e servizi pubblici e privati) dove la Cooperativa cura i servizi di pulizie, inseriti nella squadra di lavoro cui sono stati assegnati e poi riaccompagnati all'ICAT al termine del turno.

"I nostri detenuti ottengono così una seconda chance e la possibilità di mettersi alla prova nella gestione del tempo, della fatica e nella responsabilità - ha sottolineato la direttrice della casa circondariale di Due Palazzi Antonella Reale - Il lavoro diventa l'elemento principe del trattamento penitenziario, insieme all'aspetto terapeutico. Questa è la prima esperienza in assoluto perché realizzata in un contesto quale quello dell'ICAT, che è unico nel Triveneto, utilizzando strumenti riabilitativi innovativi che accompagnano e sostengono i detenuti fino ad affrontare il lavoro all'esterno. Lo Stato risparmia soldi pubblici e la percentuale di recidiva si abbassa nettamente".

Tra i detenuti che non svolgono programmi di reinserimento la recidiva sfiora il 90%, mentre si riduce alla soglia del 10% tra chi affronta un percorso di rieducazione. Secondo i dati di Italia Lavoro, inoltre, la rieducazione e il reinserimento sociale degli ex detenuti con il conseguente abbassamento della recidiva può produrre un risparmio per la collettività di 157 euro al giorno per carcerato.

Alla conferenza stampa erano presenti anche il Direttore UO Sanità Penitenziaria ULSS 16 di Padova Felice Alfonso Nava, le educatrici della UO Sanità Penitenziaria ULSS 16 di Padova Sonia Calzavara e Alessandra Michelon, la Responsabile Ufficio Sociale e progetti di inserimento lavorativo Cooperativa Solidarietà Giovanna Ferrari e il Responsabile Area Pedagogica della Casa Circondariale di Padova Domenico Cucinotta, che ha sottolineato "Il nostro scopo è aiutare le persone a ritrovare se stesse".​

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