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Cronaca

Carabiniere ospitava e violentava turiste: ipotesi stupratore "seriale"

Il 17 marzo dovrà rispondere davanti ai giudici di violenza sessuale su una 16enne australiana. Intanto sono comparse tre nuove denunce di abusi e altre 6 testimonianze sono state raccolte: aperta nuova inchiesta

Era stato arrestato un anno fa per aver drogato e abusato di una sedicenne australiana che aveva ospitato a casa sua, in Arcella a Padova, insieme alla madre e alla sorella della ragazza. Una volta ottenuti i domiciliari, nella  casa dei genitori nel Leccese, però, l'uomo, un carabiniere di 35 anni, aveva continuato a cercare nuove "ospiti", tra le turiste straniere che si rivolgevano al sito Coachsurfing per trovare alloggio. Il militare, che l'Arma ha subito sospeso dal servizio, era stato quindi rinchiuso in carcere. Ora altre tre denunce sono state depositate, da parte di tre ragazze ceche, che si aggiungono alle testimonianze di altre sei giovani di diverse nazionalità, raccolte dai giornalisti dell'Irpi (Investigative Reporting Project Italy).

"STUPRATORE SERIALE". Un nuovo fascicolo d'inchiesta, quindi, che vede ben nove straniere comparire come parti offese. Prende sempre pià piede l'ipotesi che il carabiniere sia uno stupratore "seriale". Le indagini sono state affidate dal pubblico ministero, Giorgio Falcone, alla squadra Mobile di Padova. Intanto, l'imputato, rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, il 17 marzo prossimo comparirà davanti ai giudici con rito abbreviato e dovrà rispondere della presunta violenza ad una sedicenne australiana.

RECIDIVO. Nel marzo scorso, l'uomo era infatti finito ai domiciliari con l'accusa di avere abusato della minore australiana. Poi, però, gli investigatori avevano scoperto che, dal domicilio dei familiari, il 35enne aveva continuato a cercare donne online. L'ex carabiniere era stato quindi rinchiuso in cella. Gli inquirenti avevano continuato a seguire la pista tecnologica, raccogliendo anche diverse testimonianze di vicini ed amici.

TRE NUOVE DENUNCE. Le tre nuove denunce e le sei testimonianze avrebbero dato sostanza, seppure solo sul piano dell'ipotesi d'accusa, "ai labili indizi di una serialita" che erano emersi fin dalle prime fasi delle indagini". I racconti combaciano tutti: uscita per la città, ritorno a casa, bicchiere di vino, malore e, una volta sveglie, la sensazione di avere subìto un abuso sessuale. In casa dell'uomo erano inoltre state trovate pastiglie di sonnifero. Inoltre, a pesare sul nuovo arresto, ci sarebbero le dichiarazioni di una giovene che in stato confusionale si era rivolta alla polizia dopo essere stata ospite del 35enne.

MATERIALE PEDO-PORNOGRAFICO. Gli stupri presunti sarebbero stati commessi tra i primi mesi del 2013 e i primi tre mesi del 2014. Un altro filone d'indagine è in mano dalla procura distrettuale di Venezia e riguarda materiale pedo-pornogrqafico che sarebbe stato trovato nei computer in uso all'ex carabiniere.

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