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Terza missione: il Bo conquista il secondo posto nella valutazione dell'Anvur

E il progetto “UniPadova Sostenibile” è stata segnalata da Anvur come modello di riferimento per gli altri Atenei con la seguente motivazione: “La governance del progetto Padova Sostenibile è altamente innovativa, efficace, e dimostra di essere una best practice a livello nazionale”

Il Bo ha conquistato il secondo posto fra i mega atenei per la Terza Missione e “UniPadova Sostenibile” è stata segnalata da Anvur come modello di riferimento per gli altri Atenei. Nell’ambito della valutazione della qualità della ricerca 2015-2019 l’Anvur (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) ha provveduto alla valutazione delle attività di Terza missione attraverso casi studio, ispirata al sistema inglese Ref (Research Excellence Framework) Impact Case Studies.

Terza missione

Dall’indicatore delle attività di terza missione, denominato R4, l’Università di Padova si è classificata al secondo posto fra i mega atenei. «La terza missione o meglio l’impatto sociale – sottolinea la prorettrice Monica Fedeli con delega alla Terza Missione e ai Rapporti con il territorio – rappresenta l’impegno che l’università dimostra nei confronti della società e dei cittadini e delle cittadine in termini di condivisione di linee strategiche che promuovono benessere, sostenibilità e dialogo  con le organizzazioni che si realizzano attraverso azioni condivise e realizzate nella nostra comunità, a livello regionale, nazionale e internazionale». L’Anvur ha invitato le università a presentare alla valutazione un numero “limitato” di casi studio relativi ad attività di Terza missione pari alla metà del numero dei propri dipartimenti e il cui impatto sociale, economico e culturale fosse verificabile nel periodo 2015-2019. Non solo, l’impatto di tali casi di studio doveva essere inteso come capace di creare a caduta trasformazione o miglioramento per l’economia, la società, la cultura, la salute, l’ambiente o, più in generale, per la lotta al contrasto alle disuguaglianze economiche, sociali e territoriali. La valutazione della Terza missione fornisce quindi una misura a tutto tondo e “reale” dell’apertura delle Istituzioni, che devono rappresentare il punto d’incontro tra ricerca e società, nel momento in cui le Istituzioni scientifiche diventano protagoniste del territorio e offrono le proprie conoscenze a tutta la comunità. Padova ha sottoposto alla valutazione 16 casi studio, dopo una selezione svolta dalla commissione presidio qualità per la Terza missione a partire da 64 proposte pervenute dalle strutture dell’Ateneo. Di questi 16 casi, 15 sono stati valutati da Anvur con la metrica “Eccellente” e un caso (UniPadova Sostenibile) è stato valutato con la metrica “Eccellente ed estremamente rilevante”. Quest’ultimo caso di attività di Terza missione viene proposto da Anvur come modello di riferimento per gli altri Atenei con la seguente motivazione: “La governance del progetto Padova Sostenibile è altamente innovativa, efficace, e dimostra di essere una best practice a livello nazionale”. «Con l’introduzione del sistema di Autovalutazione, Valutazione Periodica e Accreditamento (AVA), la Terza Missione è stata riconosciuta a tutti gli effetti – dice Fabrizio Dughiero e prorettore con delega al Trasferimento tecnologico – come una missione istituzionale delle università, accanto alla didattica ed alla ricerca. Tra le 64 iniziative realizzate nel periodo 2015-2019 e proposte alla commissione per il presidio qualità della Terza missione ne sono state inviate all’Anvur 16 – il numero massimo di casi studio che l’Università di Padova poteva inviare – in forma di “caso studio”. Questa quantità e qualità di iniziative, ben 64, è la testimonianza della capacità della nostra grande università di interagire con la società a tutti i livelli, anche al di fuori delle mission tradizionali degli atenei».

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