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Pat di Tribano: “Ingiustificati 176mila metri cubi di nuovo cemento”

Dopo l'approvazione in consiglio del Piano di Assetto del Territorio comunale, il gruppo di minoranza Voi + Noi ha fatto presente che le scelte non tengono conto della situazione reale del mercato immobiliare del paese

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

In data 24.07.2012 il consiglio comunale di Tribano ha adottato il Piano di Assetto del Territorio. Il gruppo Consigliare Voi + Noi ha fatto presente che le scelte politiche che guidano il piano sono puramente virtuali e non tengono conto della situazione reale che stiamo vivendo oggi con le problematiche collegate proporre un piano di 176.000 nuovi mq pari a mc 176.000 edificabili è irreale tenuto conto che abbiamo 292.000 mq produttivi e 147.000 mq pari a 147.000 mc abitativi ancora da sviluppare.

Queste aree, a suo tempo proposte in accordo con la Regione Veneto, tenevano conto di una situazione in forte espansione guidata dalla necessità di decentramento delle aree produttive dell’Alta padovana e di altre situazioni precarie o di nuova espansione, dalla possibilità di localizzarle nel nostro territorio e di prevedere un conseguente sviluppo abitativo. Le nostre comunità vedono un cambiamento epocale, sono cambiate le problematiche, ma alle imprese interessano ancora questi investimenti? Oppure dobbiamo pensare ad altro a uno sviluppo diverso con la situazione in essere.

Questo piano non tiene conto che la crisi che attraversa il settore delle costruzioni non accenna a diminuire e i dati di tendenza per il 2012 purtroppo non fanno ben sperare. Oggi siamo di fronte ad una situazione di mercato che nel passato non si è mai presentata per due ordini di motivi. In primo luogo, l'intensità della crisi. Mai nel passato l'edilizia in Italia ed in Veneto aveva dovuto far i conti con una contrazione del mercato cosi consistente. I dati dell’Osservatorio CEAV-Unioncamere mettono in evidenza che in quattro anni in Veneto è stato perso un quarto del giro d'affari. Dove prima c'era mercato per tutti, oggi c'e mercato solo per 3 imprese su 4. Questo dato nel prossimo anno è destinato ad aggravarsi portando ad una contrazione di mercato del 50% rispetto al decennio. In secondo luogo, mai nel passato una crisi era stata cosi lunga. Gli effetti sono rilevanti, ma sono soprattutto nuovi per il settore immobiliare. Nel passato le crisi duravano al massimo due anni. Ma nel passato il sistema bancario e finanziario sosteneva il mondo del lavoro, contribuendo a garantire il superamento della fase negativa. Oggi, dopo gli ultimi quattro anni di forte calo, soprattutto nell'edilizia di nuova  costruzione ed in particolare nel residenziale, e per i prossimi cinque anni le prospettive sono negativissime.

Sono due, a nostro giudizio, gli elementi sui quali riflettere e sui quali abbiamo concentrato il ragionamento del Consiglio Comunale. II primo elemento è la consapevolezza che, se e quando ci sarà l'uscita da questa crisi, il mercato non tornerà ad essere quello di prima. Dobbiamo essere tutti consci che questa è una crisi strutturale, una crisi che modifica profondamente il mercato e che in futuro non permetterà di tornare a produrre tanto quanto si produceva cinque - sei anni fa.II mercato dell'edilizia è in profonda trasformazione, non solo per la crisi, ma anche per le esigenze di riqualificazione urbana e del territorio, dalla ristrutturazione degli edifici all' efficientemente energetico e di bioarchitettura. Il secondo elemento è che, nonostante il quadro negativo, alcuni spiragli ci sono. Gli incentivi possono dare al mercato nuove prospettive, da quelli regionali relativi al "piano casa 2" a quelli nazionali legati al V conto energia e alla riqualificazione urbana.

Non ultime ad una prima analisi risultano del tutto in contraddizione alcune scelte di base ad esempio l’espansione nella zona nord del paese mai autorizzata dalla Regione Veneto, questa scelta se fatta aggraverà la frattura determinata dalla Monselice mare e pertanto bisognerà provvedere prioritariamente alla realizzazione del sottopasso ciclo – pedonale per il quale ci stiamo battendo assieme alla cittadinanza da un anno a questa parte.
Nel piano inoltre abbiamo ribadito come risulti indispensabile introdurre un punto in grado di evitare esperienze quali il biodigestore di Olmo e pertanto abbiamo l’approvazione di un articolo specifico ed efficace per la gestione e per la realizzazione di impianti alimentati a biomassa e/o Fotovoltaico e  per l’utilizzo dell’energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’ elettricità al fine Condizioni di sostenibilità degli impianti di cui al D.Lgs. n. 387/2003.

Il piano proposto risulta irreale, tende a soddisfare le legittime richieste di imprenditori cittadini dal punto di vista politico ma non tiene conto della reale situazione a fronte di:
- 292.000 mq produttivi irrealizzati da più di 7 anni
- 147.000 mq abitativi pari a 147.000 mc irrealizzati da più di 7 anni
Vengono proposti in aggiunta:
176.000 mq ovvero 176.000 mc di abitativo .

Si prevede una aumento dal 2012 al 2022 di 881 abitanti! Una ipotesi del tutto irrealistica visti i dati oggettivi degli osservatori regionali pertanto chiediamo all’amministrazione di rivedere il Piano e di aprire su questo un serio dibattito di confronto.

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