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Tribano, il no al nuovo polo della logistica è trasversale: FdI, Pd e ambientalisti, tutti contrari

L'area è stata venduta, pochi mesi prima che il consiglio comunale approvasse la variante, da un gruppo di privati a una società di Modena che però non sembra godere di ottima salute. I 150mila metri quadrati dove dovrebbe sorgere l'opera sono soggetti ad allagamenti e si trovano un metro sotto la strada: servirebbero 5000 camion per trasportare la terra utile per alzarne il livello

Un nuovo polo logistico a Tribano, lungo la Monselice Mare in un'area conosciuta come Le Vallette, che come dimostrato anche dalla relazione che è stata presentata il giorno del voto in consiglio quest'estate, è una zona che va frequentemente sott'acqua. Quando piove, fenomeno che non si verifica da mesi da queste parti. E' il 9 ottobre ma fa molto caldo nella zona industriale di Tribano, ci sono 29 gradi. Il 2023 rischia di superare l'anno precedente dal punto di vista di picchi di temperature. A Padova e provincia la temperatura media si è alzata di un grado in dieci anni, la pianura Padana detiene anche il record di area più inquinata non solo del paese ma dell'intero continente, non è certo una scoperta che cementificazione e smog stanno contribuendo non poco ad accelerare quella che viene definita la "crisi climatica" proprio qui da noi. Se a questo micidiale cocktail ci si aggiunge, oltre al consumo di suolo e l'inquinamento anche il rischio di dissessto idrogeologico, non c'è da stupirsi se cittadini, comitati e perfino partiti molto lontani tra loro, si mettono insieme per dire no ad altri 150mila quadrati di polo logistico in un suolo agricolo a Tribano.  

Diego Boscarolo e Roberto Bazzarello

Diego Boscarolo, consigliere di minoranza del consorzio di bonifica Adige Euganeo, ha partecipato all'assemblea che è stata fatta dall'ente sull'argomento: «Il sindaco a fine agosto parlava di vasti lavori per risolvere i problemi idraulici di questa zona, non solo la piastra di laminazione, ma per effettuarli sono necessari 4milioni di euro. Ma per ora di questi soldi non c'è traccia e dovrebbe metterli la Regione. Fino a ora ci sono solo 300mila euro messi a disposizione dal Ministero, null'altro». Un ettaro di campo, offerto come opera di mitigazione oltre al bacino di laminazione, dovrebbe essere invece destinato al fotovoltaico. «E' consumo di suolo. Un progetto simile è stato per questo bocciato dalla Regione e dal Ministero che hanno dato parere negativo nel qui vicino comune di Bagnoli», spiega Diego Boscarolo. Alle nostre spalle corre la Monselice Mare. «Come si vede questa zona è molto più bassa del livello della strada. Tutta quest'area è almeno un metro più sotto rispetto la zona industriale. Per fare questo nuovo polo logistico si dovrà riempire in altezza tutta quest'area dove ci troviamo  - che è esattamente dove dovrebbe sorgere il nuovo polo logistico - per portarla a quel livello. Serviranno 150mila metri cubi di terra o altro materiale, per portarla allo stesso livello». Che vuol dire la movimentazione di almeno 5000 camion per trasportarla. 

Luciano Sguotti PD

«C'è stata una serata aperta ai cittadini, una serata civica, ma erano presenti tanti rappresenanti locali di forze politiche diverse. Questa è una battaglia di buon senso, per la salvaguardia di un territorio. Per questo non è questione di partiti, le buone idee e le iniziative giuste uniscono le persone», fa notare Roberto Bazzarello, capogruppo di minoranza in Consiglio Comunale, Coordinatore Regionale di ANCI Giovani Veneto e Dirigente Regionale Enti Locali e rapporti con ANCI di Fratelli d’Italia Veneto. «Come si può pensare che non andrà a incidere sul traffico un'opera di questo tipo.Si parla di novemila mezzi in più all'anno, che metteranno ancora più in difficoltà questo territorio, altro che renderlo più ricco». Con Bazzarello e Boscarolo c'è anche Luciano Sguotti, esponente del Pd ed ex sindaco di Conselve. «Proliferano iniziative di questo tipo che hanno un vizio di origine, la legge sul consumo di suolo, che va assolutamente rivista. Non possiamo mantenere tutte le previsioni urbanistiche del passato senza pensare alla situazione in cui viviamo oggi. Non si possono più salvaguardare. Rischiamo di pagare un prezzo più alto come costo sociale molto più alto di quello che si potrebbe ricavare rispettando decisioni che ora non hanno più senso». Il 3 di Novembre il Pd farà una iniziativa proprio su questo tema a Conselve, coinvolgendo esperti e consiglieri regionali. «Conversione e recupero dell'esistente, questa è la strada da seguire». 

sindaco Cavazzana-2

Il sindaco di Tribano, Massimo Cavazzana, è in carica da giugno 2019. Architetto, guida  l’impresa edile di famiglia, la Cavazzana Franco & C. Sas, fondata nel 1975. Opera nel territorio Veneto, specializzata nella realizzazione di edifici civili e industriali, privati e pubblici oltre che interventi di ristrutturazione, risanamento e recupero. Visitando il sito si trovano si trovano sia i progetti in realizzazione e anche ciò che è stato fatto, sia nell'ambito privato che pubblico ad esempio a Maserà, a Grantorto e nella stessa Tribano. Del paese del quale è primo cittadino Cavazzana ricopre anche il ruolo di assessore ai lavori pubblici. Tornando invece al luogo dove dovrebbe sorgere il polo logistico, l'area è stata venduta, pochi mesi prima che il Comune approvasse la variante, da un gruppo di privati alla Ferro&Cemento Costruzioni Srl con sede in Via Stradella, 18/S a Formigine (MO) che non sembra però godere di ottima salute. L'amministratore unico è Massimiliano Ferretto, originario di Vighizzolo d'Este. Tra gli aspetti decisamente curiosi di questa vicenda è che la stima del valore dell'area è stata fatta, per conto della ditta, dallo stesso consulente di cui si serve il Comune di Tribano. Per risparmiare, è stato detto.  Poi c'è la questione legata al nuovo casello autostradale. Proprio nel sito del Sindaco, si trova questa frase se si cercano notizie sul nuovo polo logistico: «Con la costruzione del nuovo casello di Monselice Sud-Pozzonovo sulla A13 a pochi chilometri di distanza da Tribano, l’Amministrazione del Comune ha deciso di predisporre una serie di interventi nel polo industriale della cittadina», tra cui appunto quello di cui ci stiamo occupando. Ma dei lavori di questa nuova uscita autostradale di fatto non esiste neppure un progetto, figuriamoci il finanziamento. Il Sindaco Cavazzana, ha così deciso di convocare i cittadini per spiegare qual'è la sua idea di sviluppo della zona industriale quando sono però ormai scaduti i termini per consegnare eventuali osservazioni alla variante. Verranno tenute conto quelle che sono invece arrivate e che verranno discusse in consiglio comunale. 

Assemblea pubblica a Tribano

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