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Venerdì, 26 Aprile 2024
Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Dialetto veneto, traduzione e significato di alcuni tra i detti e adagi più popolari

Alle volte, di fronte all'incredibile varietà delle persone - nel bene e nel male - non riusciamo a trovare le parole per descriverle... per fortuna, però, la saggezza popolare ci viene in aiuto con una serie quasi infinita e sempre in evoluzione di detti e adagi popolari che coprono tutti, o quasi, gli aspetti del vivere. Diamo una scorsa ai più usati.

Te sì come l'oco de Bepi che traversa el canae p'andare a casa a bévare: sei come quello scemo di Bepi che va a casa per bere. Fai un sacco di cose per arrivare alla soluzione che hai sotto il naso. Spesso è usata solo la prima parte.

Boca sarà no ciapa musàti: Bocca chiusa non prende zanzare. Chi sta zitto non ottiene nulla.

Chi che no fa, no sbaja: Chi non fa, non sbaglia. Solo chi non prende l'iniziativa è esente da errori, sbagliare è umano.

A man sgorlàndo: Scrollando le mani. Senza nulla in mano, senza portare quello che ci si sarebbe aspettati.

Ti ga i oci da pesse stracco. Hai gli occhi da pesce stanco. Avere uno sguardo triste o un'espressione leggermente intontita.

Ti ga butà in aséo/in vaca: Hai buttato in aceto o in vacca. Svilire, rovinare tutto quel che si è fatto fino a quel momento.

Cavarse 'na spissa. Togliersi un prurito. Togliersi una soddisfazione oppure esaudire un desiderio personale.

Drito come un ganso da becàro. Dritto come il gancio del macellaio, spesso riferito ad un furbo che cerca di sembrare onesto o ad una situazione poco chiara che però si vuol far apparire limpida.

Testa da brombi. Testa per gli amoli. Gli amoli (brombi in dialetto) sono piccole prugne selvatiche. Significa essere sciocco, svagato.

Andarghe el sangue en acqua. Andargli il sangue in acqua. Perdere ogni entusiasmo.

Longo come l'ano dea fame. Lungo come l'anno della fame. Che sembra non finire mai, anche riferito a una persona e alla sua lentezza.

Te sì 'fa 'a mussa del strassaro. Sei come l'asina dello straccivendolo. Sei conosciuto dappertutto, conosci tutti.

Busèto e botòn. Asola e bottone. Si dice di persone molto unite che passano il tempo in fitte conversazioni.

Indrìo come la coda (o ea còa) del musso: Indietro come la coda dell'asino. Molto in ritardo.

Inamorà come un pitto. Innamorato come un tacchino. Innamorato cotto.

Magnàrghe i risi in testa. Mangiargli il riso in testa. Surclassarlo. 

Muso duro e bareta fracà. Faccia dura e berretto ben calcato sulla fronte. Atteggiamento di chi non guarda in faccia a nessuno, è di poche parole e di ancor meno gentilezze.

Saltare i fossi par longo (o par eòngo). Saltare i fossi per la lunghezza. Fare cose impossibili, essere straordinariamente energici.

Come ciuciare un musso pa' i ferri oppure Come ciuciare un caenasso ruggine: come succhiare un asino dalla parte della ferratura oppure, come succhiare un catenaccio arrugginito. Non ricevere nessuna soddisfazione da quel che si sta facendo.

Dare/ciapare la carne: Fare/ricevere una ramanzina.

Vecio come el cuco: Vecchio come il mondo.

Ebete/ simpio come il pantàn: Tonto/stupido come il fango.

Essere un màsaro: Essere selvatico, sciupafemmine oppure grande e grosso.

Fare un spolvaròn: Fare una scenata, un putiferio.

Incartarsela: Rassegnarsi.

Averghe el morbìn: Non riuscire a stare fermo.

Portar pégola (o pégoea): Portare sfortuna.

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