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Cittadella, mister Gorini: «I record di vittorie sono fatti per essere battuti. Non siamo il Real Madrid, dobbiamo avere sempre fame»

Il tecnico granata carica i suoi alla vista dell'impegno di sabato 9 dicembre alle ore 14:00 contro il Cosenza, valida per il 16°turno del campionato di Serie BKT

L'appetito vien mangiando. Il Cittadella cerca la quinta vittoria di fila e dovrà farlo contro un Cosenza ferito da due sconfitte di fila, l'ultima delle quali nel derby contro il Catanzaro di sabato scorso. Mister Gorini ha tutta la rosa a disposizione per il match contro il calabresi, tranne Sanogo alle prese con qualche linea di febbre. Il tecnico granata è conscio dell'ottimo momento dei suoi, ma invita tutto l'ambiente a mantenere l'attenzione alta in vista della sfida di sabato pomeriggio alle 14:00 contro gli uomini di Caserta «Siamo tutti disponibili, fortunatamente. In queste ultime 4 partite abbiamo trovato una certa quadratura e credo sia giusto proseguire in questo senso. Poi è vero, ho tante alternative tecniche e tattiche. Possiamo giocare con il 4-3-2-1, come con il solito 4-3-1-2. Dipende sempre dagli avversari e da come vedo i giocatori in settimana. Non credo nella formazione tipo, ma sono felice che ci siano tutti a disposizione, anche alla luce dell'importanza dei cambi, che possono incidere positivamente - come si è visto - a gara in corso».

Tutti a disposizione per eguagliare il record di 5 vittorie consecutive, avvenuto solo in altre due occasioni in B nella storia del Cittadella: 2010 e 2017: «I record sono fatti per essere battuti. Non sarà semplice perché affronteremo una squadra forte e di qualità come il Cosenza. Ora sono in momento difficile, ma sino a due partite fa erano considerati la sorpresa del campionato. Dovremo essere bravi a non sottovalutare l'avversario, perché non siamo diventati improvvisamente il Real Madrid! Dobbiamo continuare a lottare su ogni pallone come stiamo facendo ultimamente». 

Scongiurato ogni discorso di pancia piena dalle parti del Tombolato? Gorini non si nasconde: «Dopo una striscia di risultati utili è facile sentirsi più bravi o fare un ripiegamento in meno all'indietro. Per me e il mio staff questo è l'aspetto più difficile da trasmettere ai giocatori. Serve stare sul pezzo e restare attenti durante la settimana. Questa è l'unica strada che conosco».

Attenzione e cura dei dettagli, anche perché contro il Cosenza c'è profumo di scontro diretto in chiave playoff: «In questo momento la classifica dice che questo può essere uno scontro diretto. Noi siamo in zona playoff e vogliamo restarci il più possibile. Detto questo, meglio sempre ragionare partita dopo partita, considerando il Cosenza l'avversario più difficile da battere in questo momento. La linea la tireremo quando saremo salvi».

Il Cosenza, nonstante grandi investimenti estivi, non sta vivendo un bel periodo a livello di risultati, un po' sulla falsariga di Brescia o Südtirol arrivate al Tombolato in evidente deficit di fiducia. «Dovremo essere bravi ad aumentare le loro difficoltà, diminuendo lo spazio per i loro pregi. Contro Brescia o Südtirol siamo stati bravi ad interpretare bene le gare, mettendo in evidenza i loro problemi. Quando si affrontano squadre in crisi ci sono vantaggi, ma anche svantaggi, vedi un aumento della concentrazione decisamente superiore da parte degli avversari. Cosenza in difficoltà? Non me l'aspettavo, anche se i momenti difficili ci sono per tutte le squadre. Loro arriveranno al Tombolato molto motivati e vogliosi di riscatto dopo il derby perso. Immagino una gara tirata o difficile? Un altro 1-1 come nelle ultime 3 occasioni in casa? Io spero in una vittoria».

I calabresi dovranno rinunciare a Canotto, ma in avanti dispongono di una batteria di grande qualità, come riconosce Gorini: «Forte, Marras, Tutino, Mazzocchi sono tutti giocatori pericolosi. Tutto il reparto avanzato è da temere. Caserta ha delle idee di gioco molto valide, che costruisce molto dal basso. Escluse le ultime due gare hanno sempre fatto bene, vedi la loro vittoria a Palermo. Sono una squadra competitiva e piena di valori. Sarà una gara diversa rispetto le ultime quattro».

Chiusura su due giocatori: l'ex dal dente avvelenato Luca Pandolfi e il recuperato Enrico Baldini. «A Baldini manca ancora un po' di rodaggio? Forse, ma ci sto pensando se lanciarlo dal 1'. Pandolfi sta vivendo un momento di grande convinzione, ma non è il trascinatore della squadra. Come sempre credo sia il gruppo che lo sta portando ad esprimersi su certi livelli. Spero abbia il dente avvelenato contro la sua ex squadra. Pandolfi deve capire che non si può sedere sugli allori se vuole arrivare a 15 reti in campionato. Tra il dire e il fare, c'è di mezzo il lavoro e lui lo sa bene. Può fare molto di più».

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