Il Chiosco Sunset Live - Sadhana Project
Concerto
SADHANA PROJECT
Musica dal deserto al mare
Domenica 11 giugno 2023 alle 21
al Il Chiosco Via Ariosto 10 - Padova - alle 21:30
ingresso libero riservato ai soci
Nour EDDINE FATTY - voce e oueter
Paolo AGOSTINI - mandolino e percussioni
Giulia BONETTI - voce e percussioni
Un viaggio musicale straordinario e imperdibile
I ritmi berberi del deserto nordafricano, le melodie andaluse, le sonorità della tradizione popolare del sud Italia, il calore dei canti e dei ritmi greci: questo è il viaggio tra le sponde del mediterraneo dei Sadhana Project
Un incontro musicale dove i confini tra artisti e pubblico svaniscono, il cui l'obiettivo è ricreare uno spazio di ritualità e celebrazione condivisa, oltre ogni differenza
Il risultato è una celebrazione della vita stessa attraverso il richiamo di riti e tradizioni del passato che si connettono al futuro, passando nell'espressione unica del presente
NOUR EDDINE FATTY musicista, autore, cantante e coreografo dalle antiche origini berbere. Uno degli esponenti più importanti della world music nordafricana. Primo artista musulmano a comporre opere per il Vaticano. Autore di diverse opere musicali del deserto e del mediterraneo. Ha fondato vari gruppi musicali di musica etnica del deserto e Gnawa, fra cui il gruppo Azahara, Desert Sound, Jajouka, con i quali ha realizzato concerti sia in Italia che all’estero.
Ha collaborato con Tony Esposito alla realizzazione della colonna sonora del film "Storie d’amore con i crampi’ e con il gruppo Trancendental (premio Globo d’oro per la colonna sonora de "Il Bagno Turco"). Ha partecipato con il suo gruppo musicale e di danza all’ultimo film del regista algerino "L’albero dei Destini Sospesi" (54° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia) e come cantante al film "L’appartamento" di Marco Bellocchio.
Ha inoltre collaborato, sempre con i Trancendental, per la realizzazione della colonna sonora del film "Elvjs & Merilijn" di Armando Manni.
Dopo il commosso omaggio ai sapori, ai profumi, ai colori e alle musiche di Zri–Zrat, il suo villaggio d’origine, Nour–Eddine si è dedicato alla realizzazione di un progetto discografico basato sul recupero della ricchissima e affascinante tradizione tribale e rituale Gnâwa e Jahjûka, di ascendenza sufi, dal titolo appunto "Gnawa & Jahjuka Trance"
“La mia storia è la musica. La musica del mondo, la musica che sento dentro di me.
La mia storia è il Marocco. Antico e moderno.
La mia storia è anche l’Italia, mia seconda patria, che mi ha accolto, forgiando la mia vita di adulto.
Sono nato il 29 agosto del 1962 tra le montagne del Rif, da una famiglia di musicisti.
Mio nonno , il Maestro AHMED BENREDOUANE è stato tra i fondatori della confraternita Sufi Issawa, formata da musicisti itineranti e maestri guaritori del Rif.
Lui mi ha trasmesso e mi ha fatto amare l’arte della musica, attraverso un insegnamento di tradizione orale molro rigorosa."
La cerimonia Gnâwa – che si svolge nel corso di un’intera nottata – è un rito di possessione con funzioni essenzialmente terapeutiche, comprendente tre fasi: la ‘ada, una processione coloratissima, una parata chiassosa che incita alla danza e alla vibrazione; i kûyû, una serie di danze affidata ai musicisti: non è ancora la trance, ma un gioco preliminare, uno spettacolo, una preparazione all’ultima fase (la più seria), quella dei m’louk, durante la quale su un vassoio vengono portati incenso e veli di colori diversi, che servono da insegne di riconoscimento per i sette diversi simboli m’louk, la cui parossistica alternanza spinge la trance al suo massimo grado.
Quella dei musicisti di Jahjûka – un villaggio ai margini della catena montuosa del Rif – è una tradizione altrettanto antica e profondamente radicata, che ha prodotto un repertorio specifico. I maestri musicisti viaggiano per la valle di Srif per animare nozze, feste, veglie in onore di un dignitario in visita, e tante altre occasioni nel corso di tutto l’anno. Ancora oggi, nella città di Ouezzane, si continuano ad acquistare le ghaytât (oboi rudimentali, simili alla nostra ciaramella, tipici strumenti jahjûka, insieme con il tbel).
Nour–Eddine, voce straordinaria (ma è anche al liuto, alle percussioni, alla chitarra e alla ghaytâ), è accompagnato qui da una band di giovani musicisti maghrebini.
Il lavoro successivo "Coexist", allunga gli orizzonti sonori di Nour Eddine, combinando la "sua" musica, con le sonorità più moderne e contaminate della musica occidentale, che in questo caso vengono usate in maniera discreta per dare ancora più forza e attualità alla sua "necessità" di comunicare. Il risultato è pura musica "world".
PAOLO AGOSTINI Viaggiatore musicale, collaborazioni e progetti con musicisti e musiche di varie parti del mondo. Polistrumentista e fondatore di Ritmolandia.
GIULIA BONETTI antropologa e arte terapeuta, la voce del Sadhana Project
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Foto articolo da evento Facebook