La democrazia? Discutiamone! Due giornate di convegno a Palazzo Bo
Le due giornate di convegno “Dopo la democrazia: nuove forme di soggettivazione” giovedì 16 e venerdì 17 novembre organizzato da Luca Basso e Michele Basso dell’Università di Padova con Fabio Raimondi dell’Università di Udine e Stefano Visentin dell’Università di Urbino nascono dalla considerazione che il concetto di “democrazia” sia in via di estinzione.
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In epoca moderna l’idea di democrazia si sovrappone sostanzialmente alla forma-Stato e ai suoi meccanismi di disciplinamento anche se viene ampliata dall’allargamento della partecipazione e dall’ottenimento di nuovi diritti sociali.
Nel dopoguerra, nell’epoca della Guerra fredda, l’elemento del Welfare State carica la democrazia di un significato marcatamente sociale a cui si aggiunge l’azione organizzata delle lotte operaie degli anni’60 e ‘70 nel campo del lavoro.
Oggi questi modelli sono entrati in crisi. Se nel passato il termine “democrazia” veniva assunto come un valore assoluto, cosicché erano i nemici ad essere apostrofati come antidemocratici, ora, nella nostra immaginazione democratica, lo stesso termine “democrazia” non costituisce in modo così evidente un valore indiscutibile.
“Dal “C’è troppa democrazia” da cui discende la necessità di dare vita a processi decisionali sempre più verticali, al popolo evocato come ultima ratio: per questo abbiamo intitolato il convegno, un po’ provocatoriamente, “dopo la democrazia”, mettendo proprio in luce i forti cambiamenti intercorsi, che pongono in discussione l’idea stessa di democrazia a cui siamo stati abituati” dice Luca Basso “E quali sono gli spazi dei soggetti individuali e collettivi? Quali le possibilità concrete di incidere sulla realtà all’interno di uno scenario in cui lo Stato non possiede più l’esclusivo “monopolio dell’uso legittimo della forza” e vengono ad esercitare un ruolo sempre più rilevante agenzie transnazionali?” continua Basso “Nell’orizzonte odierno emerge una sempre più forte oscillazione fra dimensione statuale e dimensione non statuale: ci si trova di fronte a una sempre maggiore porosità dei confini, al venir meno di una distinzione netta fra il “dentro” e il “fuori”. Al riguardo si rivelano particolarmente significative due questioni, il lavoro e le migrazioni, che fanno entrare la problematica della democrazia o della non-democrazia nelle concrete dinamiche materiali”.
Giovedì 16 novembre alle ore 15 in Archivio Antico di Palazzo Bo in via VIII febbraio 2 a Padova il convegno, organizzato dal Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali, si apre con le relazioni di Pierre Dardot, Maurizio Ricciardi, Antonello Petrillo, Raffaella Sarti. Venerdì 17 novembre dalle ore 10 in Aula Nievo di Palazzo Bo, via VIII febbraio 2 a Padova il convegno continua con gli interventi di Enrica Rigo, Pietro Massarotto, Gennaro Avallone, Devi Sacchetto, Adalgiso Amendola, Alessandro Arienzo e Giuseppe Duso.