Doppio appuntamento all’università di Padova per onorare la giornata della memoria
Dopo l’8 settembre del 1943, gli Ebrei d’Italia, come quelli di tutta l’Europa occupata, dopo anni di rigidi controlli da parte delle autorità naziste, fasciste in Italia, avevano ben poche possibilità di salvare la propria vita.
Le alternative per l’intera famiglia erano: passare in clandestinità con false generalità che non rivelassero la sua origine ebraica; cercare di varcare la frontiera settentrionale verso la neutrale svizzera; partire verso sud e cercare di oltrepassare la linea di fuoco per raggiungere gli Alleati; unirsi al movimento dei partigiani sulle montagne; trovare riparo presso case religiose cattoliche.
La salvezza, nel tipo di società di allora, stava soprattutto nella capacità del capofamiglia di organizzare rifugi, trovare chi fosse disposto a fornire documenti falsi, procurare i denari necessari per vivere da clandestini senza tessere annonarie, assicurarsi appoggi tra amici e conoscenti disposti ad aiutare.
Liliana Picciotto si è data come obiettivo quello di trovare i nomi dei resistenti, indagare la loro educazione formale e famigliare, conoscere a che formazione politica facevano capo, ricostruire la loro distribuzione geografica e spiegarne la ragione. L’indagine su un gruppo sociale ristretto, costituito da meno di 1000 persone, darà modo di usare una metodologia precisa e articolata, quasi impossibile da applicare al macro gruppo dei partigiani italiani. Si tratta di ben 540.000 casi di richiedenti lo status di partigiano alle Commissioni regionali ad hoc costituite dopo la guerra. Un tale mare magnum è impossibile da studiare nella sua totalità.
Venerdì 26 gennaio
Venerdì 26 gennaio alle ore 11.00 in Sala dei Giganti a Palazzo Liviano con entrata dallo scalone in corte Arco Valaresso a Padova l’incontro dal titolo "Resistere allo sterminio. Gli ebrei in Italia durante l'occupazione fascista" anticipa la celebrazione della Giornata della Memoria che si celebra il 27 gennaio.
Dopo i saluti di Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova, e Andrea Micalizzi, vicesindaco di Padova, introdurrà la giornata Filippo Focardi, direttore del Centro di ateneo per la Storia della resistenza e dell’età contemporanea (CASREC) che si apre con la lectio magistralis di Liliana Picciotto, Fondazione centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano. A seguire brani musicali di Ernest Bloch (1880-1959) da “Jewish Life”, b. 54 (1924) per violoncello e pianoforte (Prayer, Supplication, Jewish Song); di Maurice Ravel (1875-1937) Deux mélodies hébraïques (1914) per violoncello e pianoforte (Kaddisch e L’enigme eternelle); di Max Bruch (1838-1920) Kol Nidrei op. 47 per violoncello e pianoforte eseguiti da Giancarlo Trimboli, violoncello, e Corrado Ruzza, pianoforte. L'evento è promosso dal Centro di Ateneo per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea dell’Università di Padova e da Progetto Giovani del Comune di Padova.
La partecipazione all'evento è libera, su iscrizione.
È possibile seguire la lectio anche online in diretta streaming sul canale YouTube di Ateneo.
Domenica 28 gennaio
Nella mattina di domenica 28 gennaio dalle 10.30 al Museo della Natura e dell'Uomo dell'Università di Padova, corso Giuseppe Garibaldi 39 a Padova, si terrà l’evento dal titolo “Molte facce nessuna razza” che celebra la Giornata della Memoria (27 gennaio), per conoscere meglio il clima culturale del Fascismo e approfondire il ruolo degli scienziati firmatari del Manifesto della Razza, il documento nato per affermare l’esistenza delle razze, preludio delle discriminazioni e delle leggi del 1938. Con il direttore scientifico del Museo della Natura e dell’Uomo, Fabrizio Nestola, sarà presente Gina Cavalieri, presidente della Fondazione per il Museo della Padova ebraica.
A seguire la storica Giulia Simone ricostruisce il contesto nel quale approdano a Padova i calchi facciali realizzati negli Anni Trenta da Lidio Cipriani – uno degli antropologi firmatari del Manifesto – esposti al Museo della Natura e dell’Uomo a testimonianza dell’ideologia dell’epoca. Sarà poi la volta di Luca Pagani, referente scientifico delle collezioni di antropologia del Museo, che parla dei fondamenti biologici dell’affascinante biodiversità umana, di com’è cambiato oggi il ruolo dell’antropologia biologica, di quali sono gli strumenti di cui si avvale e con quale finalità. Infine, visita alla Sala “Scheletri nell’armadio” assieme a relatrice e relatori. La partecipazione all’incontro e l’ingresso al Museo per chi partecipa sono gratuiti, su iscrizione.
Info web
https://casrec.unipd.it/giornata-memoria-2024
Foto articolo da comunicato stampa