“Parole d’autore” a Monselice, Tiziana Ferrario presenta “La bambina di Odessa”
La nascita a Odessa, la lotta partigiana, gli scontri studenteschi, la perdita di un figlio: una grande storia italiana, la vicenda straordinaria ma vera di una donna che ha lasciato un segno indelebile: Tiziana Ferrario porta giovedì 13 luglio a Monselice la storia di Lydia Buticchi Franceschi, “La bambina di Odessa”, in dialogo con Davide Penello.
«Lungo la strada della vita – ha raccontato Ferrario – si incontrano tante persone, alcune non lasciano alcun segno, altre ci prendono per mano e ci guidano per farci capire da che parte sta il male e per che cosa vale davvero la pena lottare. Sono stata fortunata a incontrare Lydia Franceschi quando ero all’inizio del mio cammino nella vita. È stata un esempio. Non finirò mai di ringraziarla».
Appuntamento dunque alle 21 in Piazza Mazzini per una nuova tappa di “Parole d’Autore”, la rassegna promossa dal Comune di Monselice e organizzata da Cuore di carta eventi con la direzione artistica di Bruna Coscia. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.
La bambina di Odessa
La nascita negli anni Venti (da genitori italiani) in quella che oggi è ancora l’Ucraina, il ritorno in patria, la lotta partigiana, l’insegnamento a scuola, gli anni Settanta e poi il dolore più indicibile: la morte di un figlio, negli scontri studenteschi. E ancora, una battaglia di vent’anni per far emergere la verità: Lydia Buticchi Franceschi, donna, madre, insegnante e testimone di un Novecento attraversato a testa alta, è raccontata da Tiziana Ferrario.
Nata a Odessa nel 1923 da Amedeo, comunista fuggito dall’Italia per non finire nelle carceri fasciste, e Lidia, italorussa che abbandona le proprie origini borghesi per sposare la causa della Rivoluzione, Lydia prende il nome dalla madre, morta misteriosamente pochi giorni dopo la sua nascita. Tornata in Italia col padre e rimasta orfana a dodici anni, dopo che questi è ucciso dal cognato in camicia nera, cresce in solitudine e partecipa alla Resistenza come staffetta partigiana, diventa insegnante e poi madre di due figli, fino al giorno che segnerà la seconda metà della sua esistenza.
Il 23 gennaio del 1973, durante una manifestazione all’esterno della Bocconi, suo figlio Roberto, ventenne e tra i leader del movimento studentesco milanese, è colpito a morte alla nuca da un proiettile sparato dalle file della polizia. Per ricostruire l’accaduto e chiarire le responsabilità delle forze dell’ordine, Lydia inizia una battaglia che durerà oltre vent’anni. Lo Stato – incapace di identificare i colpevoli – si assumerà l’intera responsabilità risarcendo la famiglia che devolverà tutto alla Fondazione Roberto Franceschi, costituita nel 1996 in memoria del giovane ucciso. Lydia si è spenta a Milano il 29 luglio 2021.
Gli altri appuntamenti con “Parole d’autore”
Parole d’autore continua a Monselice con Fulvio Delle Donne e Davide Antonio Pio con “Federico II e la crociata della pace” il 20 luglio e Antonella Viola con “La via dell’equilibrio. Scienza dell’invecchiamento” il 27 luglio. Tutti gli appuntamenti si tengono in Piazza Mazzini alle ore 21 o – in caso di maltempo – all’istituto Kennedy. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
In breve
Giovedì 13 luglio, ore 21, Tiziana Ferrario, La bambina di Odessa
Piazza Mazzini (In caso di maltempo gli incontri si svolgeranno presso il cinema Corallo Via S. Luigi 18 Monselice).
Info web
https://www.facebook.com/monseliceparoledautore
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Bruna Coscia Cuore di Carta Comune Di Monselice
Foto articolo da post Facebook