Vittime di mafia «invisibili», spettacolo teatrale alla Alda Merini di Montegrotto Terme
Secondo appuntamento teatrale dedicato al tema della legalità al centro civico Alda Merini di Montegrotto Terme: lunedì 4 dicembre alle 21, la Nuova Compagnia Teatrale metterà in scena «Gli invisibili. La solitudine dei giusti. In ricordo delle vittime delle mafie» con la regia di Enzo Rapisarda. L’evento dell’assessorato alla Cultura del Comune di Montegrotto Terme è organizzato con Avviso Pubblico, finanziato con un fondo specifico per progetti di promozione della cultura della legalità e ristoro danni ad amministratori locali minacciati, e ha il patrocinio dell’associazione Libera.
Il testo dà voce a coloro che troppo spesso vengono definiti con un’ espressione generica e sbrigativa “gli agenti di scorta”. Focalizza l’attenzione sugli ideali di figure esemplari di uomini e donne che, silenziosamente, nell’ombra, lontani dai riflettori, ma con grande senso del dovere e una fede immensa nel valore della legalità e della giustizia, hanno scelto volontariamente di proteggere figure simbolo della lotta alla mafia e dell’impegno civile tra i quali Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici e Ninni Cassarà.
Questo allestimento, tramite un susseguirsi di monologhi sulla scena, vuole far rivivere le voci di Antonio Montinaro, di Angelo Corbo, di Saveria (madre di Roberto Antiochia) e di Emanuela Loi, prima donna poliziotto a cadere vittima della mafia nel tremendo attentato di Via D’Amelio del 19 luglio 1992, a soli 24 anni.
Antonio Montinaro morì lasciando una moglie e due bambini, mentre si trovava a bordo della prima delle tre Fiat Croma che riaccompagnavano Falcone a Palermo. Lo stesso giorno, il 23 maggio 1992, su una di quelle macchine si trovava anche Angelo Corbo, che miracolosamente scampò all’attentato, lasciando di quei momenti una preziosa e toccante testimonianza. Il giovane Roberto Antiochia invece, morì sotto una raffica di spari, dopo aver tentato di fare con il suo corpo da scudo al vice questore e amico Ninni Cassarà, il 6 agosto 1985.
Attraverso i vibranti e intensi monologhi, in parte originali, in parte tratti da scritti e testimonianze dell’epoca, vengono restituite agli spettatori, nella sacralità del rito teatrale, le esistenze di chi ha messo la propria vita in prima linea, con la speranza di dare alle nuove generazioni un futuro di verità, legalità e giustizia.
Foto articolo da comunicato stampa