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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Arpa Veneto, allarme ozono nel padovano

Secondo i dati dell'Arpa Veneto nella giornata di giovedì 25 luglio, nella stazione di Santa Giustina in Colle (PD), si è superata la "soglia di allarme" di 240mg/m3 arrivando a 241 mg/m3

Come in tutte le regioni anche il Veneto non è esente dall’influenza dell’alta pressione di matrice nord africana che ha portato su gran parte del Mediterraneo masse d’aria molto calde. L’effetto “Caronte”, il nome dato a questo anticiclone africano, si è fatto sentire particolarmente a Padova dove la colonnina di mercurio ha raggiunto i 39 gradi centigradi. Ma è solo il caldo in sé che desta preoccupazioni. Il forte soleggiamento e la debole ventilazione hanno favorito, infatti, la formazione e l’accumulo di inquinanti atmosferici nei bassi strati, tra cui l’ozono. Le concentrazioni di ozono sono andate via-via crescendo in questi giorni.

Secondo i dati riportati dall’Arpa Veneto «domenica 21 luglio è stata ultima giornata in cui le tutte le stazioni di monitoraggio presentavano concentrazioni al di sotto della “soglia di informazione” (180 mg/m3). Da lunedì 22 i superamenti di tale soglia sono avvenuti dapprima localmente per aumentare in seguito, fino a superare nella giornata di giovedì 25 luglio, nella stazione di Santa Giustina in Colle (PD), la “soglia di allarme” di 240mg/m3 (241 mg/m3)». Il superamento della soglia di allarme, negli ultimi anni, afferma sempre l’Arpa Veneto in un comunicato, è avvenuto raramente in Veneto: 52 giornate negli ultimi 10 anni (di cui la gran parte nell’estate del 2003).

Almeno fino alla prima parte di lunedì 29 luglio, si legge ancora nel comunicato dell’Arpa Veneto «la situazione meteorologica stazionaria con tempo stabile in pianura, venti deboli e solo a regime di brezza, forte soleggiamento e temperature elevate favoriranno la formazione e il ristagno dell’ozono».

Le cose potrebbero cambiare già dal pomeriggio di lunedì 29: afferma l’Arpa che «il previsto rimescolamento dovuto al cambio di massa d’aria porterà ad un calo delle concentrazioni di ozono ed a un temporaneo miglioramento delle condizioni di qualità dell’aria».

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