Anna Lisa Nalin, membro segreteria nazionale +Europa e Alberto Ruggin, coordinatore +Europa Padova, non hanno usato mezzi termini per definire cosa sta accadendo ai figli delle coppie omogenitoriali: «E' a nuova persecuzione dell’era meloniana: a Padova impugnati 33 atti di nascita di figli di due mamme. Sono i  bambini che devono restare invisibili, sono quelli delle famiglie arcobaleno, diseguali rispetto agli altri: senza il diritto ad avere riconosciuti entrambi i genitori, senza il diritto di portare il cognome di entrambi, senza il diritto alla trascrizione. In poche parole senza diritto  alla loro identità».

«Sono i figli di due mamme nel caso di Padova, ma ci sono quelli ancora più nascosti e invisibili: i figli di due papà che non vengono neppure presi in considerazione in perché mai, o quasi mai, trascritti: costituiscono un tabù ancora più grande. E’ una guerra ideologica che si abbatte su una minoranza indifesa in nome di un reato che dal governo italiano viene definito universale per perseguitare in Italia chi nell’intero globo è nato con la  “gravidanza per altri” anche dove è permessa dalla legge. Nella realtà questo “reato”  verrebbe commesso” all’ 80/ 90% dalle coppie eterosessuali. Tuttavia, secondo l’applicazione attuale del Meloni-pensiero e della relativa normativa sul reato universale le vittime sono solo i bambini delle coppie omosessuali. Siamo ad un nuovo medioevo ad una nuova inquisizione, ad una nuova persecuzione?. 

Mercoledì 21 giugno, davanti a Palazzo Moroni a Padova, a partire dalle 18.30 è stato convocato un sit-in organizzato da Radicali Padova e da +Europa Padova, per denunciare la proposta di legge che vuole rendere la GPA reato universale.