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Robben Ford a Padova: poche luci ma tante (proprio tante) chitarre

Il grande chitarrista blues californiano in concerto al Gran teatro Geox. A spettacolo terminato si è messo a disposizione dei fan firmando autografi nella hall

"Questa sera eseguirò alcuni brani tratti dal mio ultimo album 'Bringing it back home'.. ", parole del chitarrista californiano Robben Ford, reduce da una trionfale serata al teatro Geox di Padova. Nessun effetto speciale, poche luci molte chitarre elettriche (in diversi brani Ford ha cambiato diverse chitarre) e tanta buona musica.

L'EVENTO

Tra i brani tratti dal nuovo album ricordiamo: "Everything I do gonna be funky" che è anche il brano di apertura del cd, "Oh Virgina", scritta dallo stesso Ford, "Birds nest bound", del bluesman statunitense Big Joe Williams. Ricordiamo che Robben Ford è stato inserito dalla famosa rivista americana specializzata "Musician" come uno tra i migliori 100 chitarristi del ventesimo secolo; ha collaborato con dei giganti della musica come Miles Davis e George Harrison e anche a Padova ha fatto una sua personale versione di "Most likely you go your way and I'll go mine" scritta dal mitico Bob Dylan ed inserita nel nuovo album di Robben Ford, uscito anche in vinile. Robben Ford ha inoltre collaborato con il bravissimo Bluesman nostrano Rudy Rotta nella versione da studio del brano tradizionale "St.James Infirmary", che è stato inserito anche nell'ultima antologia del bluesman veronese  "La musica, la mia vita".

Durante la serata è stata molto acclamata anche la sua band: il batterista Lemar Carter, che ha captato l'attenzione del pubblico con uno strepitoso assolo, il tastierista Ricky Peterson, che all'organo Hammond risultava essere molto simpatico e coreografico, il  bassista David Piltch, che durante la serata patavina ha suonato un curioso contrabbasso elettrico, unico musicista presente sul palco ad aver collaborato all'ultimo cd. Sul palco si notava un notevole feeling tra Ford e la sua Band soprattutto nel brano "Nothing to nobody", che forse rimane il brano più noto di questo grande artista che pur non avendo mai scritto vere e proprie hits  è sempre stato apprezzato da pubblico e critica.

A fine concerto  il grande chitarrista blues americano si è messo a disposizione dei fans firmando autografi nella hall del teatro; disponibile anche con il suo pubblico, come tutti i grandi Bluesman tra cui anche il leggendario John Mayall, che sempre a Padova ha voluto firmare i cd dei suoi fans. Sembra proprio che i grandi del blues negli ultimi tempi abbiano toccato il Veneto: Bob Stroger, John Mayall, Robben Ford, J. Bonamassa  e l'anno scorso il più famoso chitarrista albino di tutti i tempi: Johnny Winterm; a rimarcare ancora una volta che il grande blues può ancora attirare spettatori di tutte le età e non solo vecchi appassionati del genere.

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