“La buona novella” con Neri Marcorè in scena al teatro Verdi
Una sorta di Sacra Rappresentazione contemporanea che intreccia le canzoni di Fabrizio De André con testi tratti dai Vangeli apocrifi. Prosa e musica si mescolano, mercoledì 13 marzo, alle ore 20.30, va in scena, al Teatro Verdi, La buona novella con Neri Marcorè e Rosanna Naddeo. Un progetto teatrale che segue la partitura originale e il percorso tracciato nell’album del 1970 dal cantautore italiano, grazie alla sapiente drammaturgia e regia di Giorgio Gallione, che aspira a completare il racconto di De André.
Lo spettacolo, prodotto da Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Carcano Milano, Fondazione Teatro della Toscana, Marche Teatro, sarà in scena fino a sabato 16 marzo. La replica pomeridiana di domenica 17 marzo, infatti, è stata anticipata alle ore 16 del sabato per impegni improrogabili dell’artista. Gli abbonamenti e i biglietti precedentemente acquistati restano validi per la nuova data. È possibile richiedere il cambio turno per gli abbonati o il rimborso del biglietto inviando una mail a biglietteria@teatrostabileveneto.it. Maggiori informazioni sul sito teatrostabileveneto.it
I brani parlati, come in un racconto arcaico, sottolineano la forza evocativa e il valore delle canzoni originali, svelandone la fonte mitica e letteraria. Di taglio esplicitamente teatrale, costruita quasi nella forma di un’Opera da camera La Buona Novella è il primo concept-album dell’autore, con partitura e testo composti per dar voce a molti personaggi: Maria, Giuseppe, Tito il ladrone, il coro delle madri, un falegname, il popolo. Ed è proprio da questa base che prende vita la versione teatrale. Sul palcoscenico anche l’ensemble musicale femminile formata da Giua, Barbara Casini, Anais Drago e Alessandra Abbondanza accompagnate al pianoforte da Francesco Negri, con gli arrangiamenti e la direzione musicale di Paolo Silvestri.
Con La Buona Novella De André lavora a un’umanizzazione dei personaggi, ma con grande rispetto etico e religioso. La valenza “rivoluzionaria” della riscrittura sta più nella decisione di un laico di affrontare un tema così anomalo per quei tempi che nei contenuti o nel taglio ideologico. Solo a tratti nel racconto appare l’attualizzazione; più spesso le ricche e variegate suggestioni immaginifiche, fantastiche e simboliche degli Apocrifi sono ricondotte a una purezza quasi canonica, e talvolta traspare la sensazione che esista, anche per l’autore, la sconvolgente possibilità che in Gesù umanità e divinità abbiano convissuto.
La drammaturgia aggiunta, recitata in gran parte da Neri Marcorè racconta l’antefatto de L’infanzia di Maria, svelandone la nascita “miracolosa”, e riempie il vuoto che va dall’infanzia del Cristo alla Crocifissione. Così 30 anni di vita di Gesù sono sintetizzati in un lungo racconto che ci svela il suo essere bambino anche stizzoso, impulsivo, che si serve dei suoi poteri talvolta per esibizionismo. Così come quando accusato resuscita, per poi tornar morto, sia quando in un passo di grande qualità poetica, guida i suoi compagni di gioco in una visionaria cavalcata sui raggi del Sole.
Un’elaborazione drammaturgica che in qualche modo completa il racconto di De André, trasformando La Buona Novella non solo in un concerto, ma in uno spettacolo originale, recitato, agito e cantato da una compagnia di attori, cantanti e musicisti che hanno pensato all’opera di De André come un ricchissimo patrimonio che può comunque ben resistere, come ogni capolavoro, anche all’impareggiabile interpretazione del suo creatore.
Note di regia di Giorgio Gallione
[…] Con Neri Marcorè abbiamo scandagliato per anni il teatro canzone di Gaber, e già ci confrontammo con i materiali di Faber in un altro spettacolo, Quello che non ho, che intrecciava i pensieri e le canzoni di De André con gli scritti di Pasolini. Arrivare a La Buona Novella ci sembrava inevitabile. Qui ci appoggiamo inoltre ad un nuovo, efficacissimo arrangiamento di Paolo Silvestri, talentato, perenne compagno di avventure, e ad un ensemble di cantanti fortemente virato al femminile. La teatralità, molto vicina ad una Sacra Rappresentazione arcaica e laica, l’abbiamo ricercata anche nell’impianto scenico, magicamente suggestivo, creato da Marcello Chiarenza. Una sorta di installazione mobile che rimanda simbolicamente a luoghi e sentimenti, reinterpretandoli poeticamente quasi in forma allegorica.
Note di Neri Marcorè
La Buona Novella è un’opera polifonica che mediante metafora e allegoria parla dell’arroganza del potere, il quale mal digerisce gli uomini troppo liberi di pensiero, intralcio per l’esercizio del potere stesso, sia esso famigliare, religioso o politico. La spiritualità, intrinseca nel momento in cui si parla di Gesù e della Madonna, è però qui contemplata nella sua dimensione terrena, laddove “il più grande rivoluzionario della Storia” resta prima di tutto un uomo, con una fisicità che non lo rende diverso dai suoi simili. Eppure, nonostante i suoi limiti, ogni essere umano può compiere imprese straordinarie e dar vita a nuovi corsi ogni volta che non si pone al primo posto ma si mette al servizio di un bene superiore, collettivo.
Note agli arrangiamenti di Paolo Silvestri
L’idea più importante per la realizzazione degli arrangiamenti musicali di questa nostra versione de La Buona Novella di De André è stata la scelta della formazione, tenendo presente che si tratta di uno spettacolo teatrale e non di un disco. Neri Marcorè ha una voce che si muove su una tessitura molto simile a quella di De André, al quale assomiglia timbricamente. Quindi in molti casi le tonalità utilizzate rispecchiano quelle originali. Ma in scena ci sono anche cinque donne che cantano, e volutamente non è un coro di voci omogenee. Ognuna di loro ha caratteristiche vocali e culturali diverse. E questo quintetto femminile così particolare è accompagnato da Francesco Negri che è un pianista jazz, ma con spiccati interessi verso altri generi musicali. A ciascuno di loro però viene chiesto di fare una musica diversa da quella che fa abitualmente e le varie caratteristiche diventano solo dei colori musicali che si incontrano e si fondono. E questo assieme un po’ inusuale è l’identità musicale dello spettacolo. Pur rispettando le versioni originali ogni canzone ha subito delle modifiche ritmiche, o armoniche senza mai cambiare la melodia, e la centralità degli arrangiamenti è quasi sempre il coro femminile presente in ogni brano.
Teatro Verdi – Padova
- mer 13 marzo 2024 ore 20.30;
- gio 14 marzo 2024 ore 19;
- ven 1 marzo 2024 ore 20.30;
- sab 16 marzo 2024 ore 16 e 20.30.
La buona novella
di Fabrizio De André
drammaturgia e regia Giorgio Gallione
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con Neri Marcorè, Rosanna Naddeo
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arrangiamenti e direzione musicale Paolo Silvestri
voce e chitarra Giua
voce, chitarra e percussioni Barbara Casini
violino e voce Anais Drago
pianoforte Francesco Negri
voce e fisarmonica Alessandra Abbondanza
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scene Marcello Chiarenza
costumi Francesca Marsella
luci Aldo Mantovani
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produzione Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Carcano Milano, Fondazione Teatro della Toscana, Marche Teatro
Biglietti
Da 5 a 37 euro
Durata
1 h 20' senza intervallo
Info web
https://www.
Foto articolo da comunicato stampa